Spiagge di spazzatura, cosa fare per evitare il degrado naturale

Rifiuti in spiaggia

Spazzatura in spiaggia (pexels) - terranauta.it

Non lasciare i tuoi rifiuti disseminati in spiaggia, perché non crescerà nulla piantandoli nel terreno. Solo sporcizia e degrado.

Durante i mesi estivi, la maggior parte del tempo (per chi se lo può permettere) è trascorsa in spiaggia in completo relax lontano dagli impegni lavorativi.

Tuttavia, ogni anno il fenomeno della spazzatura in mare e in spiaggia sembra non attenuarsi. Anzi: cresce sempre di più.

Se un luogo è molto frequentato, è normale che venga sporcato di più ma questo non giustifica l’incuranza e la maleducazione delle persone. Dove si sporca, si pulisce.

Invece ogni stagione estiva si contano migliaia di rifiuti di ogni genere sparsi sia in spiaggia che riversati in mare. Questo comporta gravi danni all’ambiente, al genere umano e alle creature marine.

Rifiuti come castelli di sabbia

Molte persone, tra locali e turisti, si curano poco dell’igiene degli spazi che occupano e gettano i loro rifiuti inconsapevolmente. È per questo motivo che ci si ritrova a farsi un bagno tra l’immondizia e a sdraiarsi sotto il sole con accanto buste di plastica abbandonate e rifiuti di ogni genere. Se ognuno di noi ripulisse dove ha sporcato gettando negli appositi contenitori la propria spazzatura, le spiagge ricoperte di immondizia si estinguerebbero in poco tempo.

Inoltre, con un senso civico e un rispetto oltre la media, si potrebbe anche pensare di ripulire noi stessi la spiaggia in cui ci troviamo. Ad esempio, vai al mare e prima di stendere il tuo asciugamano noti dei rifiuti sparsi in giro. Se ti armi di un sacchetto di plastica, di un paio di guanti e di una pinza puoi raccogliere i rifiuti degli altri aiutando un luogo naturale a tornare a respirare di nuovo.

Pesce morto
Morte causata da un guanto di plastica (pexels) – terranauta.it

L’immondizia raccolta

Secondo quanto si legge sul sito insiemenews.it, fino ad ora i volontari della Legambiente hanno raccolto e catalogato 56.168 rifiuti su una superficie totale pari a 197.000 metri quadrati di spiagge italiane. Facendo la media, si tratta di 892 rifiuti ogni 100 metri. Sempre stando a quanto riportato dal sito insiemenews.it, la maggior parte dei rifiuti raccolti è plastica (77,9%).

Seguono gli oggetti in vetro e in ceramica (8,3%), la carta e il cartone (4,3%), i metalli (3,6%) e il legno (2,4%). Rispetto al 2024 è stato registrato un peggioramento, con un 10% in meno delle spiagge classificate come pulite e un 50% in meno di quelle molto pulite. La presenza di enormi quantità di rifiuti non solo diminuisce il prestigio e la bellezza di un luogo, ma diventa nocivo per la salute umana e delle creature marine. Queste, infatti, possono restare intrappolate nei rifiuti gettati in mare oppure morire per malnutrizione. Inoltre, gli ecosistemi vengono danneggiati colpendo la catena alimentare e, di conseguenza, anche l’uomo.