Il Vulcano più piccolo d’Italia: ce l’hai sotto casa, è la ‘candela eterna’ che brucia fuoco perpetuo I Fiamme dirette sul terreno, anche sotto la neve

Vulcano - pexels- terranauta
Nel cuore dell’Appennino romagnolo, incastonato tra dolci colline e paesaggi rurali, si trova quello che è noto come il vulcano più piccolo d’Italia: il Monte Busca, situato nel comune di Tredozio, in provincia di Forlì-Cesena.
A dispetto del nome altisonante, non si tratta di un vero e proprio vulcano nel senso geologico del termine, ma di un affascinante fenomeno naturale noto come “fontana ardente” o fuoco perpetuo.
Il Monte Busca raggiunge appena 740 metri di altitudine, e la sua “attività vulcanica” si concentra in una piccola area nella quale da secoli fuoriesce una fiamma direttamente dal terreno.
La fiamma, alta in media tra i 30 e i 50 centimetri, brucia ininterrottamente giorno e notte, estate e inverno, anche sotto la pioggia o la neve.
Questo suggestivo spettacolo della natura ha attirato la curiosità di visitatori, fotografi, geologi e turisti da tutta Italia e dall’estero.
Il più piccolo vulcano italiano: lo vogliono vedere tutti
Ma da dove viene questa fiamma? Il fenomeno è causato da una fuoriuscita di gas naturale, in particolare metano, che risale in superficie da una sacca sotterranea. Quando il gas viene a contatto con l’aria, si incendia spontaneamente o tramite accensioni occasionali da parte dell’uomo. Una volta accesa, la fiamma rimane viva a lungo, grazie all’apporto continuo di gas.
La storia della fontana ardente del Monte Busca è documentata sin dal Medioevo. Le popolazioni locali la consideravano un luogo misterioso, quasi magico, e nel tempo sono sorte attorno a questa fiamma leggende e credenze popolari. In epoca moderna, alcuni scrittori e viaggiatori dell’Ottocento parlarono della fiamma come di una “candela eterna” nel cuore dell’Italia. Durante il Fascismo, Mussolini, originario della Romagna, fece visita al sito, considerandolo un simbolo dell’energia e della forza del territorio.

Mini vulcano, meta di turisti dal Mondo
Nel dopoguerra, si pensò persino di utilizzare il gas del Monte Busca per scopi energetici, ma la quantità disponibile non era sufficiente per uno sfruttamento industriale. Così, il sito è rimasto una curiosità naturale e turistica, oggi segnalata con un’apposita indicazione stradale e dotata di una piccola area di sosta. A differenza dei vulcani veri e propri, il Monte Busca non erutta lava né emette ceneri o vapori sulfurei. Non vi è alcun cratere né attività sismica associata. Tuttavia, l’atmosfera che si respira attorno alla fiamma è unica: il terreno nero, scottato dal calore, e l’odore del gas creano un’esperienza quasi surreale. Di notte, la fiamma appare ancora più spettacolare, accesa come una lanterna nel buio delle colline.
Il luogo è facilmente accessibile in auto o in bicicletta ed è meta ideale per escursioni, picnic e fotografie suggestive. Sebbene non sia sorvegliato in modo continuativo, si raccomanda prudenza: la fiamma è reale, calda e può essere pericolosa se maneggiata con leggerezza. Il Monte Busca è un esempio straordinario di come anche i fenomeni più piccoli e locali possano raccontare grandi storie. Non è un vulcano nel senso stretto, ma il più piccolo vulcano d’Italia per notorietà, fascino e persistenza. Un luogo che unisce geologia, storia e leggenda in un’unica, piccola, eterna fiamma.