La città più alta del mondo, impossibile viverci, 5100 metri e -20°, rischi edema polmonare o cerebrale I Se ci vai è per una sola ragione: l’oro

Perù - pexels - terranauta
La città più alta del mondo: impossibile viverci, 5100 metri e -20°, con rischio di edema polmonare o cerebrale. Perché andarci? Uno solo il motivo. Esatto. Se ci vai è per una sola ragione: l’oro. Lì, per alcuni, la promessa di ricchezza vale più del pericolo di morte.
Nel cuore delle Ande peruviane, incastonata tra ghiacciai e pareti rocciose, si trova La Rinconada, la città più alta del mondo.
Situata a oltre 5.100 metri di altitudine sul livello del mare, questa località estrema sfida ogni logica di urbanizzazione.
Qui, dove l’ossigeno è scarso e le temperature possono scendere sotto i -20°C, vivono stabilmente più di 30.000 persone, attratte da una sola promessa: l’oro.
La Rinconada si trova nel dipartimento di Puno, nella parte sudorientale del Perù, vicino al confine con la Bolivia.
Come si vive nella città più alta del mondo
Il paesaggio è lunare, dominato da montagne coperte di neve e da un clima estremo. Nonostante le condizioni ambientali proibitive, la città è cresciuta rapidamente negli ultimi decenni, diventando un centro informale e caotico della miniera d’oro di Mount Ananea, una delle più alte del pianeta.
La vita a La Rinconada è tutt’altro che facile. L’altitudine estrema provoca problemi respiratori, mal di testa cronico, affaticamento e, nei casi più gravi, edema polmonare o cerebrale. L’aria è rarefatta, la pressione atmosferica è bassissima e il clima non conosce primavera né estate. L’unico motore che spinge migliaia di persone a trasferirsi qui è la possibilità di trovare oro, spesso estratto in condizioni precarie e pericolose.

La Rinconada: viverci può voler dire morire
La maggior parte degli abitanti lavora nel settore minerario, in un sistema chiamato “cachorreo”, una pratica molto diffusa nelle miniere peruviane informali. I minatori lavorano gratis per 30 giorni per la compagnia che gestisce la miniera; al trentunesimo giorno, hanno diritto a scavare per conto proprio e tenere ciò che trovano. In quel giorno, la speranza è di imbattersi in una vena aurifera che possa cambiare la vita. Ma molto spesso, non trovano nulla.
Oltre ai rischi legati alla salute e all’instabilità economica, La Rinconada presenta gravi problemi ambientali e sociali. Non esistono servizi fognari, il sistema di raccolta rifiuti è quasi inesistente e l’acqua potabile è scarsa e contaminata dal mercurio utilizzato per estrarre l’oro. Le condizioni igienico-sanitarie sono al limite, e le malattie infettive sono frequenti. Nonostante ciò, la città continua ad attrarre migranti da altre regioni del Perù e perfino da paesi vicini. Per molti, La Rinconada rappresenta un’ultima possibilità. Alcuni riescono effettivamente ad arricchirsi, ma per la maggior parte si tratta di una lotta quotidiana per la sopravvivenza, in un luogo dove lo Stato è quasi assente e dove le leggi della montagna e del denaro sembrano prevalere su tutto.