Scoperta la “Pompei dei Caraibi”: città fantasma, ma è ancora Capitale I Sepolta sotto metri di cenere tra ‘iceberg di pietra’

Pompei - scavi - pexels - terranauta

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Un caso più unico che raro: una città fantasma, eppure ancora Capitale. Una sorta di Pompei dei Caraibi, che sposa insieme fascino antico e suggestioni caraibiche. Eruzioni, ceneri, detriti: una storia pompeiana dall’altra parte del mondo.

Nel cuore dell’isola caraibica di Montserrat, un ricordo spettrale emerge tra cenere e silenzio: Plymouth, un tempo vivace capitale, oggi giace completamente abbandonata e sepolta, come una moderna Pompei.

È l’unico caso al mondo di una capitale politica trasformata in città fantasma, e tuttora riconosciuta come capitale de jure del territorio.

Fondata nel 1632 e insignita del titolo di capitale, Plymouth si trovava alla base del vulcano Soufrière Hills, quiescente da secoli.

Poi l’inatteso risveglio del vulcano ha iniziato a scatenare la tragedia: colate piroclastiche e intensi sismi occulti hanno ricoperto la città di cenere e detriti.

La città fantasma, la Pompei dei Caraibi

L’evacuazione iniziale salvò migliaia di persone, ma una ripresa violenta delle eruzioni nel 1997 provocò 19 morti e segnò il definitivo abbandono di Plymouth. Oggi Plymouth giace sepolta sotto metri di cenere. Rari resti emergono: tetti di chiese, la steeple della cattedrale, facciate direzionali — relitti urbani tra cumuli grigi, come iceberg pietrificati. L’area sud dell’isola, completamente inaccessibile, è dichiarata exclusion zone, sorvegliata dal Montserrat Volcano Observatory.

Nonostante il dramma, Plymouth conserva ancora il suo status ufficiale: capitale politico-amministrativa di Montserrat, una curiosità geopolitica unica. Tuttavia, il governo ha trasferito tutte le sue attività nella località di Brades, nel nord dell’isola: un trasferimento iniziato nel 1998 e mai formalizzato, in attesa della costruzione della futura capitale di Little Bay, in corso di realizzazione dal 2022.

Vulcano - foto pexels - terranauta.it
Vulcano – foto pexels – terranauta.it

La situazione attuale

La trasformazione di Plymouth è stata rapida e devastante. Funghi atomici di cenere e flussi incandescente hanno travolto interi quartieri, distrutto l’unico porto e reso impossibile ogni riutilizzo del suolo. Gli edifici sono diventati reliquie: un tribunale mezza sepolto, un hotel abbandonato risalente al 1908, lampioni spuntanti dal nulla.

Malgrado ciò, Plymouth è diventata meta di turismo estremo: guide autorizzate conducono escursioni nell’exclusion zone, offrendo panorami lugubri degni di Pompei. È un luogo di memoria, capovolto dalla natura, dove la civiltà convive con la catastrofe. La storia di Montserrat oggi è rimasta inchiodata lì: ma l’isola si rialza lentamente. A nord, le comunità si sono ricostruite, le spiagge neri e i boschi verdissimi attraggono turisti consapevoli . Il progetto di Little Bay, sostenuto da fondi britannici e banche regionali, punta a concretizzare una cittadina moderna, sicura e sostenibile.