Influenza, in Giappone è epidemia: 6mila casi

Giappone - pexels- terranauta
Influenza, in Giappone è epidemia: 6 mila casi e, ora, rischio di coinvolgere altri Paesi. La paura di un ritorno all’epoca del lockdown dilaga. Le autorità promuovono il vaccino, l’uso della mascherina, il lavaggio delle mani e la limitazione dei contatti sociali.
Tutto terribilmente simile al Covid. Del resto, le prassi, in situazioni del genere, sono esattamente quelle. Inevitabile però che la gente si allarmi.
L’influenza è stata dichiarata epidemia nazionale in Giappone. Il numero di infezioni, oltre 6 mila, è strano per questo periodo dell’anno.
La preoccupazione è che possa far partire epidemie nei Paesi che si stanno avvicinando all’inverno tanto in Asia quanto in Europa.
Tuttavia, come chiariscono le autorità sanitarie è al momento improbabile che tutto possa degenerare in una pandemia globale.
Cosa sta succedendo in Giappone
In Giappone, 135 scuole intanto sono chiuse, anche perchè un dato fa agitare. Quasi la metà delle 287 persone ricoverate a settembre in ospedale per i sintomi influenzali erano ragazzi di età pari o inferiore a 14 anni. “Le epidemie di virus influenzale tendono a verificarsi stagionalmente ogni anno, prevalentemente in inverno nei Paesi con clima temperato. In Giappone, questo di solito si verifica verso la fine di novembre. Quest’anno, l’aumento delle persone sottoposte a cure per l’influenza è iniziato cinque settimane prima del solito”, ha dichiarato Vinod Balasubramaniam, virologo molecolare presso la Monash University Malaysia di Subang Jaya, in un approfondimento sulla situazione in Giappone dato in pubblicazione da ‘Nature’.
Le autorità sanitarie stanno chiedendo alla popolazione, in primis per le fasce vulnerabili (bambini piccoli, anziani, donne incinte e persone affette da malattie), di vaccinarsi contro l’influenza. Il governo e le istituzioni stanno poi incoraggiando l’uso della mascherina, il lavaggio delle mani e suggerendo di limitare le interazioni e i contatti sociali.

Precauzioni e ammonimenti, cosa dicono le autorità
“L’aumento dei viaggi internazionali verso il Giappone, dopo lo stop imposta della pandemia di Covid, è uno dei fattori che potrebbe essere alla base dell’inizio precoce della stagione influenzale – continua Balasubramaniam – Altri fattori includono il cambiamento climatico e la scarsa esposizione al virus circolante, in particolare per anziani e bambini piccoli”.
Per Ian Barr, vice direttore del Centro riferimento per l’influenza che collabora con l’Oms e ha sede a Melbourne, “i focolai potrebbero essere causati da un ceppo di influenza A, chiamato H3N2, che ha avuto un’impennata in Australia e Nuova Zelanda negli ultimi due mesi, in concomitanza con la fine dell’inverno nell’emisfero australe”. Su cosa potrebbe accadere nelle prossime settimane, Barr ipotizza che “un gran numero di persone provenienti dall’Australia si sta recando in Giappone, il che significa che ci sono maggiori possibilità di trasmissione del virus tra gli emisferi”.