Una scoperta che riscrive la STORIA DI VENEZIA | Non è più solo acqua e gondole, sotto il fango c’è di tutto

Venezia - foto pexels - terranauta.it
Venezia non è solo quello che ci fanno vedere in tv, anzi. La bellezza della laguna e delle gondole nasconde dell’altro, ecco il mistero.
Venezia è quella città che, nonostante le leggi della fisica, del buon senso e dell’urbanistica moderna, continua a stare lì, sospesa tra il sogno e l’allagamento. Un luogo dove Google Maps si arrende e dove le gambe, più che camminare, si rassegnano a guadare.
È uno scenario che alterna gondole, piccioni, odore di umidità e una bellezza struggente che sembra uscita da un dipinto impressionista lasciato troppo tempo sotto la pioggia.
Ci vai per vedere San Marco, e finisci per perderti in una calle stretta come la mente di chi ancora pensa che Venezia sia solo per turisti. Il bello è che qui tutto è controintuitivo. L’autobus è un vaporetto, il traffico è acqueo, e il concetto di “vicino” si misura in ponti. L’unica cosa che resta stabile è l’instabilità. Anche i palazzi sembrano lì più per fede che per fondamenta.
Il miracolo dell’architettura: Venezia
Venezia, diciamolo, è un miracolo di architettura, ingegneria e cocciutaggine umana. Perché chi ha pensato di costruire una città su un gruppo di isolette paludose nel mezzo della laguna aveva due possibilità: o era un visionario, o gli piacevano le sfide impossibili.
E oggi, tra acqua alta e selfie stick, la Serenissima resta lì, elegantemente decadente, a ricordarci che l’Italia sa anche stupire, oltre che lamentarsi. Ma veniamo alla vera domanda: sotto Venezia, cosa c’è?

Cosa c’è sotto la laguna di Venezia?
No, non è l’Atlantide, né un magazzino Amazon subacqueo. Sotto Venezia ci sono pali di legno. Sì, legno. Migliaia e migliaia di tronchi, conficcati nel fango come spiedini giganti. E non marciscono: sono immersi in acqua stagnante priva d’ossigeno, il che li rende più durevoli di certi contratti d’affitto.
Gli edifici poggiano su una zattera di tronchi d’olmo, larice e quercia, alcuni importati perfino dalle Alpi. Venezia non galleggia, si aggrappa. E come ogni diva che si rispetti, fa finta che sia tutto naturale. A questo punto, non resta che prenotare un soggiorno in Veneto e scoprirlo coi propri occhi, se si può.