Le decisioni non le prendiamo con la mente: non c’è nulla di razionale nelle scelte | È tutta questione di istinto

Cervello e decisioni (pexels.com) - terranauta.it

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Cuore o cervello, invece è il terzo ‘incomodo’ a prendere decisioni senza razionalità, l’istinto primeggia.

Quando prendiamo una decisione, anche semplice, c’è una parte di noi che sta agendo.

Se pensiamo di averne presa una in modo particolarmente razionale, ad esempio con una lista di pro e di contro, non è necessariamente così.

Nel corso della nostra vita, specie se siamo particolarmente fiduciosi di una cultura che esalta la ragione umana, di stampo quasi illuminista, crediamo di creare coscientemente il nostro destino.

Sentirlo dire sarà incredibile, ma è la scienza a mostrare che il cervello non funziona affatto come hai sempre pensato.

Istinto o ragione, storico dittico di ‘contrari’ si rivela inutile

Sono numerosi gli studi di tipo neuroscientifico che hanno iniziato a mostrare qual è il processo attraverso il quale prendiamo decisioni. Sappiamo che il cervello e lo stesso essere umano è ancora e in gran parte un grande mistero per l’umanità stessa. Ecco perché ancora oggi tutti i giorni ci sono nuove scoperte che ci riguardano direttamente. Una tra quelle riguardanti il processo di decisione è avvenuta relativamente di recente.

Il profilo Tik Tok ha raccolto alcune curiosità in ambito scientifico e ha pubblicato un video includendo anche l’esito di un esperimento condotto negli anni ’80. Si tratta di un esperimento molto famoso proprio per i suoi risultati, ed è avvenuto a opera del neuroscienziato Benjamin Libet, che si era interessato all’attività cerebrale legata al prendere una decisione. Ecco quali furono i dati, per molti scioccanti, che aveva riportato.

Processi decisionali (pexels.com) - terranauta.it
Processi decisionali (pexels.com) – terranauta.it

‘Ragione o sentimento’, invece era un altro il processo da tenere d’occhio

Secondo l’esperimento di Libet, ma anche di molti altri studi che corroborano questa ipotesi, a prendere le decisioni qualche frazione di secondo prima della ragione sarebbe l’inconscio. L’inconscio, perno della psicoanalisi di Freud che lo rese famoso, è quella parte che sfugge alla nostra consapevolezza, alla vigilanza dell’io. L’inconscio, in genere è associato ai ricordi rimossi, a processi automatici, a impulsi profondi, all’intuito e all’istinto: chi lo avrebbe mai detto che potesse essere coinvolto per primo nel processo decisionale.

A quanto pare, invece, è piuttosto valida l’idea per la quale il cervello sia in grado di prendere decisioni a livello inconscio prima che la mente razionale ne si consapevole, come dimostrano studi ed esperimenti. Si tratta di una differenza di 0,2 secondi, ma è un dato comunque rilevante quando si parla di una ‘macchina’ sofisticata come il cervello umano.