Jesolo, uomo morto affogato: il figlio lancia l’allarme

Soccorsi in mare (pexels) - terranauta.it
In provincia di Venezia è annegato un uomo di 50 anni e a dare il disperato allarme è stato il figlio di 15 anni.
La stagione estiva 2025 sta per volgere al termine, ma questo non impedisce al mare di reclamare ancora qualche anima per soddisfare la sua fame. Un’estate a dir poco nera quella che abbiamo appena vissuto.
Infatti, la cronaca nera di questa estate ormai finita è stata ricca di decessi in mare e/o in spiaggia causati, nella maggior parte dei casi, da malori improvvisi.
Diverse famiglie sono state colpite da questo lutto e le vittime sono state variegate, dai bambini agli anziani; dagli italiani agli stranieri in vacanza nel Bel Paese.
Nella sera dello scorso 10 settembre si è ripetuta la tragedia estiva e un uomo di 50 anni ha perso la vita dopo essersi tuffato in mare con il figlio quindicenne.
Il corso degli eventi
Secondo quanto si legge sul sito ansa.it, un cinquantenne originario dell’Ucraina è morto affogato nel mare di Cortellazzo di Jesolo (in provincia di Venezia), in un tratto del Villaggio Jesolo Mare. Qui l’uomo era venuto in vacanza con il figlio di 15 anni ma non si sarebbe mai immaginato che non avrebbe fatto ritorno nella sua madrepatria.
Poco prima delle ore 19 di mercoledì 10 settembre, padre e figlio hanno deciso di tuffarsi in mare per fare, probabilmente, l’ultimo bagno della giornata. I due si erano tuffati in prossimità della torretta 34 del litorale del Comune di Jesolo, ma solo uno dei due ha fatto ritorno a riva. Infatti, quando il ragazzo è uscito dall’acqua e si è accorto che suo padre non era dietro di lui, ha lanciato immediatamente l’allarme.

Il ritrovamento del cadavere
Non appena il ragazzo di 15 anni è tornato a riva dopo il tuffo con il padre, si è reso conto che quest’ultimo non l’aveva seguito e ha chiesto subito aiuto. Stando a quanto riportato sul sito ansa.it, il direttore della struttura turistica di Jesolo ha subito fatto attivare le ricerche dall’Ufficio Circondariale Marittimo coordinate dalla Direzione Marittima di Venezia.
Poco dopo, sul posto sono sopraggiunti due natanti della Guardia Costiera che a circa 150 metri dalla costa hanno recuperato il cadavere dell’uomo ucraino. Per lui era già troppo tardi e i medici hanno potuto soltanto constatare la sua morte. Le cause del decesso sono attribuite all’annegamento ma non si sa ancora se quest’ultimo è stato dovuto a un malessere improvviso oppure le onde hanno avuto la meglio sull’uomo.