È peggio del COVID: terribile batterio si diffonde nell’uomo | Attacca il sistema nervoso

Nuova pandemia (pexels.com) - terranauta.it

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Altro che Covid, una nuova pandemia potrebbe essere dietro l’angolo a causa di un microorganismo (quasi) letale.

Un vero verme che potrebbe condannare l’umanità a vivere una nuova pandemia.

Si tratta di un parassita che è in grado di attaccare il sistema nervoso dell’ospite.

Sebbene sia originario dell’Asia, secondo gli esperti si è ormai diffuso anche in Australia.

Vista l’attuale globalizzazione, è evidente che ci vorrebbe pochissimo prima di ritrovarci di nuovo coinvolti in una pandemia. Ecco nome e cognome del parassita potenzialmente pericoloso.

Non buttate mascherine e guanti: rischio pandemia per un parassita asiatico

Si chiama Angiostrongylus cantonensis e il suo ospite “preferito” è il ratto. Questo organismo si riproduce rilasciando delle larve che vengono ingerite dalle lumache, che sono ospiti intermedi del parassita. Queste lentissime untrici diventano a loro volta potenzialmente letali non solo per i ratti ma anche per animali che consideriamo da compagnia. Per questo motivo, il parassita è anche una preoccupazione per i veterinari, che diramano un’allerta.

Sfortunatamente, il contagio umano è dietro l’angolo. Infatti potrebbe iniziare tutto semplicemente da verdure non lavate, che potrebbero contenere piccole lumache o le stesse larve dell’Angiostrongylus cantonensis. Vista la modalità di infestazione dell’ospite, è più probabile che questo possa accadere a un cane, che tende a ingerire qualunque cosa incontri sul proprio cammino. I sintomi della presenza del parassita in un cane consistono in paralisi, dolori e danni neurologici: sfortunatamente tutto questo può essere ricondotto anche ad altre cause, dunque la presenza di questo parassita è anche di difficile diagnosi. Ecco quando arrivano i problemi per gli umani.

Scienza (pexels.com) - terranauta.it
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Si attacca a lumache, cani…e agli esseri umani: in aumento i casi in Australia

Come riportato anche da virgilio.it, secondo un’analisi diffusa dall’Università di Sydney, in Australia la conta dei casi degli animali che sono diventati ospiti del parassita è salita a 93 tra il 2020 e il 2024. L’infezione nell’essere umano è davvero poco frequente, ma, se accade, agisce in fretta. In un ospite umano, il parassita può causare la meningite, una infiammazione cerebrale che può portare a forte mal di testa, febbre, nausea, rigidità nucale e, nei casi più gravi, paralisi facciale o motoria.

Secondo la comunità veterinaria, i cani fungono da sentinelle sanitarie. Questo vuol dire che un significativo aumento dei casi tra i cani deve far pensare a un possibile allarme che coinvolgerà anche l’essere umano.