Tonnellate di oro ritrovati: 200 miliardi di euro I Pazzesca scoperta, giacimenti non sfruttati, è già partita la ‘caccia’

oro - pexels- terranauta
Un’équipe internazionale di geologi e ricercatori ha annunciato una scoperta che potrebbe cambiare radicalmente l’economia globale e la geopolitica delle risorse naturali. Tonnellate di oro. Ecco dove, ecco come.
Uno studio congiunto tra l’Università di Toronto, il Politecnico di Milano e l’Istituto Geologico Internazionale ha confermato l’esistenza di enormi giacimenti d’oro non ancora sfruttati.
Sarebbero localizzati in profondità sotto catene montuose e aree considerate finora geologicamente “inattive”.
I dati provengono da una nuova tecnologia di rilevamento geologico basata su onde gravitazionali terrestri, sviluppata a partire dal 2022.
A differenza dei metodi classici, questo sistema è in grado di “leggere” la composizione mineraria del sottosuolo fino a 10 chilometri di profondità.
Scoperto il nuovo oro: ecco dove si trova
I primi test sono stati effettuati sulle Alpi, sui Monti del Sud America e su porzioni di deserto australiano. Il risultato? Una stima di oltre 3.000 tonnellate d’oro potenzialmente estraibili, di cui almeno 400 solo sotto il territorio italiano, in particolare nella zona delle Alpi occidentali.
La notizia ha subito fatto il giro del mondo, sollevando entusiasmo, dubbi e – inevitabilmente – forti preoccupazioni. Il valore commerciale dell’oro individuato – a prezzi attuali – supera i 200 miliardi di euro, ma la questione va ben oltre l’aspetto economico. Secondo gli autori dello studio, il ritrovamento potrebbe rimettere in discussione le attuali gerarchie geopolitiche, dando un vantaggio strategico ai Paesi che ospitano queste nuove risorse.

Tonnellate di oro, la grande scoperta
Non mancano tuttavia gli interrogativi: quanto è realistico estrarre quell’oro? Quali sarebbero i costi ambientali, sociali e tecnologici di un’attività mineraria a quelle profondità? In Italia, la notizia ha suscitato un acceso dibattito. Alcuni politici locali hanno già parlato di “sovranità mineraria” e di “opportunità storica per l’autonomia energetica e finanziaria del Paese”. Altri, soprattutto tra gli ambientalisti, mettono in guardia: “Siamo a rischio di un nuovo colonialismo interno – ha dichiarato la geologa e attivista Lara Fumagalli – dove il territorio viene sacrificato per profitti immediati.”
Nel frattempo, diversi governi europei e multinazionali del settore estrattivo hanno già avviato trattative riservate per l’acquisizione di licenze di esplorazione. Bruxelles ha annunciato la creazione di un gruppo di lavoro speciale per analizzare le implicazioni della scoperta e proporre linee guida comuni per l’estrazione sostenibile. Ma c’è anche un altro aspetto, più scientifico che commerciale: lo studio rivela che l’oro potrebbe essersi accumulato non solo per processi geologici terrestri, ma anche in seguito all’impatto di antichi meteoriti metallici, milioni di anni fa. Se confermata, questa teoria riscriverebbe anche la storia della formazione geologica del pianeta.