TROVATO IL TNT IN MARE | 300mila BOMBE sui fondali, sembrava un paradiso e invece è un inferno

Fondali marini - foto web - terranauta.it
Quello che è stato trovato in questo mare è davvero assurdo. Altro che bagni e tintarella, qui si rischia di saltare in aria.
Il mare è una creatura silenziosa, sì, ma a volte è come un vecchio zio che nasconde più di quanto racconti. Sotto le sue onde cullanti, negli abissi blu che ci sembrano tanto poetici, galleggiano, o meglio, giacciono, cimeli tutt’altro che romantici: ordigni inesplosi. Ricordi di guerre passate, lasciati lì con la grazia di chi dimentica il gas acceso.
Nel Mar Mediterraneo, per esempio, ne sono stati trovati a migliaia. Proiettili, bombe, mine, persino siluri che sembrano usciti da un film bellico ma che, purtroppo, non hanno mai avuto il ciak finale.
Alcuni risalgono alla Seconda Guerra Mondiale, altri sono ancora più vecchi: relitti di conflitti che si sono dissolti nella memoria collettiva, ma che continuano a minacciare pesci, subacquei e pescatori con la stessa energia di allora. Non è raro che qualche pescatore risalga con una “cattura” che fa sudare più del solito.
Dalle leggende alle paure vere
E poi c’è la leggenda urbana, neanche troppo leggenda, delle armi chimiche smaltite in mare a fine guerra. L’idea geniale dell’epoca? Se qualcosa è pericoloso, buttiamolo dove nessuno guarda: sul fondo del mare, mica nella pattumiera.
Ma se pensate che questo sia roba da cronache vecchie, sedetevi comodi: il peggio, forse, deve ancora venire. Quello che stiamo per dirvi non vi farà sicuramente molto piacere.

Il TNT nel mare fa tremare mezzo mondo
Nel Mar Baltico, ad esempio, giacciono circa 300.000 tonnellate di munizioni della Seconda Guerra Mondiale. Avete letto bene. Non tre, non tremila. Trecentomila. Un arsenale fantasma che, col tempo, si sta “sciogliendo” come un gelato al sole tossico. Questi ordigni rilasciano sostanze come TNT, RDX e DNB, nomi che sembrano sigle di DJ techno, ma che in realtà sono composti cancerogeni e tossici per l’ambiente marino, come riportato da marinecue.it.
Il rischio? Ecosistemi devastati, catene alimentari contaminate e l’imbarazzante eredità di un’umanità che, ancora oggi, non sa dove mettere la propria coscienza… figuriamoci le proprie bombe. Dopo tanti anni dalle guerre, scoprire la presenza di questi ordigni fa davvero rabbrividire chiunque, anche il più coraggioso tra tutti gli studiosi.