Mare Adriatico, pescato uno squalo bianco | Rilasciato subito ma la paura resta

Squalo (pexels) - terranauta.it
Nel Mar Mediterraneo è tornato lo squalo bianco e il terrore dei bagnati e dei pescatori è palpabile. Una pesca inaspettata.
Il mare è sempre ricco di sorprese più o meno positive e anche se all’apparenza l’incontro con uno squalo bianco potrebbe sembrare un’esperienza negativa, in realtà è un fatto positivo.
Certamente, incontrare di persona uno squalo fa sempre provare emozioni forti e contrastanti (soprattutto paura, ansia ed eccitazione) ma poi la ragione prevale e se il pericolo non è imminente tutto si risolve per il meglio.
Si tratta comunque di una creatura vivente che, oltretutto, sta vivendo un periodo non proprio roseo. Infatti lo squalo è diventato una specie vulnerabile a causa della pesca illegale o involontaria.
Gli squali bianchi si trovano soprattutto in mari temperati e costieri, possono superare i sei metri di lunghezza e svolgono un ruolo importante negli ecosistemi marini.
L’incontro inaspettato
Studiare gli squali vivi è importante per la ricerca scientifica, in modo tale da comprenderli meglio e proteggerli da un’eventuale rischio di estinzione. Quindi, ogni volta che si pescano squali in modo involontario o illegale si crea una grave perdita nel mondo scientifico. Quello che si dovrebbe fare quando ci si ritrova con uno squalo nella rete è liberarlo il prima possibile.
Ed è proprio quello che il pescatore protagonista della vicenda ha fatto quando, a largo del Montenegro (in pieno Mare Adriatico) si è ritrovato con uno squalo bianco nella rete. L’incontro è avvenuto a circa 12 chilometri dalla costa e ad una profondità di oltre 100 metri. Quello che il pescatore locale ha fatto subito dopo è l’esatto esempio di comportamento corretto nei confronti di questi animali.

L’epilogo
L’uomo ha agito con coscienza e umanità e non appena si è reso conto di aver catturato con la sua rete uno squalo bianco, ha scattato qualche foto per documentare l’accaduto per poi liberare subito dopo l’animale. Lo scatto delle fotografie ha permesso agli esperti dell’Istituto di Biologia Marina dell’Università del Montenegro di studiare le immagini e confermare l’identità del pesce.
Secondo quanto riportato dal sito marinecue.it, questa pesca involontaria è stata di grande importanza scientifica perché ha confermato la presenza, seppur sporadica, di squali bianchi nell’Adriatico orientale. Solitamente si viene a conoscenza degli squali in modo indiretto, ovvero analizzando il DNA ambientale (resti organici o biologici con il DNA degli squali). Invece grazie alle foto scattate dal pescatore gli esperti hanno potuto constatare in modo diretto la presenza di questi animali.