In pochi anni potremmo bloccare i terremoti: scienziati vicini ad una svolta | Niente più morti e distruzione

Terremoto

Scossa sismica (canva) - terranauta.it

In pochi anni potremmo bloccare i terremoti:  clamoroso, scienziati vicini ad una svolta. Non dovremo aver più paura. Niente più morti e distruzione. La svolta rivoluzionaria non è mai stata tanto vicina come oggi: soluzione definitiva.

In Svizzera è in corso un progetto ambizioso e senza precedenti in Europa: la realizzazione di un tunnel scavato direttamente lungo una faglia attiva,

Con l’obiettivo di studiare i terremoti da una prospettiva ravvicinata e mai sperimentata prima, l’idea nasce dalla necessità più ovvia di tutte.

Ovvero, appunto, comprendere più a fondo i meccanismi che innescano i movimenti sismici e, soprattutto, di rispondere a quelle domande che la scienza ancora non è riuscita a chiarire del tutto.

Dunque è stato avviato il progetto, che prevede la costruzione di una galleria lunga alcune centinaia di metri, scavata fino a raggiungere la roccia interessata da fratture e micro-movimenti.

Il progetto rivoluzionario che segna il cambio di passo epocale

Una volta completato, il tunnel ospiterà strumenti di altissima precisione, come sismografi, sensori di pressione e di temperatura, e persino apparecchi capaci di monitorare i cambiamenti chimici nei fluidi presenti in profondità. L’obiettivo principale è quello di osservare come si accumula e si libera l’energia lungo una faglia.

I terremoti, infatti, sono il risultato di tensioni che, a un certo punto, superano la resistenza delle rocce e si liberano in maniera improvvisa. Ma capire in dettaglio quando e come avvenga questa transizione resta ancora oggi una delle sfide più complesse della sismologia. Il tunnel consentirà agli studiosi di raccogliere dati unici, che potrebbero rivoluzionare la capacità di prevedere e interpretare gli eventi sismici.

I danni del terremoto- fonte flickr- terranauta.it

Addio terremoti, ci siamo

Un altro aspetto innovativo riguarda la possibilità di sperimentare interventi diretti: attraverso il tunnel, i ricercatori potranno iniettare fluidi o effettuare piccole sollecitazioni artificiali per analizzare le reazioni della faglia in condizioni controllate. Un approccio che, seppur delicato e controverso, promette di aprire scenari completamente nuovi.

Il progetto, che vede la collaborazione di università svizzere e centri di ricerca internazionali, è osservato con grande attenzione dalla comunità scientifica mondiale. Se i risultati saranno all’altezza delle aspettative, questo tunnel potrebbe diventare un modello per altri paesi sismicamente attivi, dall’Italia al Giappone. In sostanza, la Svizzera si candida a scrivere una pagina fondamentale nello studio dei terremoti. Entrare letteralmente dentro una faglia significa accorciare le distanze tra teoria e realtà, portando l’uomo sempre più vicino alla comprensione di uno dei fenomeni naturali più temuti e misteriosi. Con studi sempre più approfonditi sui terremoti, chissà se un giorno potremmo arrivare a prevederli e addirittura bloccarli del tutto.