Tutti vogliono andarci, ma è un ERRORE FATALE: le spiagge bianche sono un incubo tossico

Spiaggia bianca - foto pexels - terranauta.it

Spiaggia bianca - foto pexels - terranauta.it

Non sempre spiaggia bianca è sinonimo di bellezza e ordine, anzi. Queste sono da evitare: si rischia troppo.

Ah, le spiagge bianche italiane. Quelle dove la sabbia sembra zucchero a velo, il mare è trasparente come la coscienza di un neonato e l’unico rumore che senti è il fruscio del vento tra le pinete e quello del ghiaccio che si scioglie nel tuo spritz. Sì, l’Italia non ha nulla da invidiare ai Caraibi, se non forse un paio di palme in più e qualche flamingo di plastica.

Partiamo dalla Sardegna, che gioca in un campionato a parte. Le spiagge di Cala Brandinchi (ribattezzata non a caso “Tahiti sarda”) e La Pelosa sono così perfette che verrebbe da dire che Photoshop ci è nato lì. Sabbia finissima, acqua color gin-tonic e vento giusto per scompigliarti i capelli quel tanto che basta per la foto perfetta.

Poi c’è la Sicilia, che ti stende con la Scala dei Turchi, una scogliera bianchissima che scende nel mare come una meringa gigante. E la Puglia? Con le sue Maldive del Salento, che già dal nome ti avvisano: “noi si fa sul serio”. Acqua piatta, fondali che sembrano dipinti e, sì, gente ovunque, ma con quel savoir-faire da vacanzieri italiani che si portano la pasta al forno in spiaggia.

Spiagge bianche, non è tutto oro ciò che luccica

Insomma, lo stivale offre meraviglie bianche ovunque. Ma attenzione, perché non è tutto calcare quel che luccica.

Sono sempre di più, infatti, le persone che nonostante abbiano grande voglia di lasciarsi coccolare dal mare, scelgono mete in cui la spiaggia è letteralmente bianca. Ma siamo sicuri che è sicura? Il gioco di parole non è un caso, scopriamo il perché.

Rosignano Solvay Spiagge Bianche - foto wikipedia - terranauta.it
Rosignano Solvay Spiagge Bianche – foto wikipedia – terranauta.it

Spiagge bianche, non sempre sono sicure

Prendiamo Rosignano Solvay, in Toscana. Le sue spiagge bianchissime sembrano uscite da un sogno tropicale finché non scopri perché sono così bianche. Non è sabbia corallina, ma un “regalino” della produzione chimica della vicina fabbrica Solvay, attiva da inizio ‘900.

Il colore è dovuto a scarti industriali, tra cui carbonato di calcio, che rendono l’acqua turchese e la spiaggia candida. Ma no, non è un trattamento benessere. Anzi, meglio ammirarla da lontano e dirigersi altrove. Le foto saranno meno esotiche, ma almeno la tintarella non sarà fosforescente.