POMPEI NON ERA L’UNICA | Il mare ha nascosto per secoli una città intera, ora sta tornando a galla

Pompei - foto pexels - terranauta.it

Pompei - foto pexels - terranauta.it

Una nuova Pompei è stata ritrovata sotto il livello del mare. Non è così distante da Napoli, studiosi senza parole.

Pompei non è una città. È un avvertimento. Un “post-it” storico attaccato al frigo del tempo che dice: non scherzare col Vesuvio. Eppure, anno dopo anno, milioni di persone si accalcano tra le sue rovine per sbirciare tra le stanze di un passato pietrificato, un passato che, va detto, se la cavava benone. Ville con affreschi, terme, panetterie e perfino graffiti. Altro che età dell’oro. Questi avevano il Wi-Fi dell’Impero Romano.

Passeggiando per Pompei, hai quella strana sensazione di essere in un set cinematografico fermo da secoli, dove però ogni sasso ha qualcosa da raccontare. E ti parla, di banchetti luculliani, di gladiatori col fisico da copertina, e di cittadini che, diciamolo, avevano una passione sfrenata per il multitasking (assistere a spettacoli teatrali mentre mandavano a memoria Orazio).

Poi, certo, è arrivato lui, il Vesuvio, a fare da regista drammatico. L’eruzione del 79 d.C. non ha solo messo fine a una città. L’ha congelata nel tempo, creando l’Instagram dell’archeologia.

Dalla bellezza alla cenere di Pompei

Volti, pose, vite quotidiane, tutto fissato nella cenere. E ironicamente, oggi sono proprio quei momenti congelati che attirano frotte di turisti con cappellino e bottiglietta d’acqua. Ma attenzione, Pompei non è sola nella sua tragicomica sorte.

A pochi chilometri, nel golfo di Napoli, c’è una sua “sorella acquatica”. Un luogo veramente bellissimo che merita di essere visto e, perché no, anche fotografato.

Fondali marini - foto pexels - terranauta.it
Fondali marini – foto pexels – terranauta.it

La Pompei del mare torna a galla

Si tratta della splendida Baia, la Pompei sottomarina. Una città lussuosa, antica, mondana poi improvvisamente sommersa dal mare a causa del bradisismo, quel fenomeno geologico che fa alzare e abbassare il terreno come se Napoli stesse respirando un po’ troppo profondamente.

Oggi, le rovine di Baia stanno lì, sotto l’acqua, a ricordarci che il tempo e la natura non hanno alcuna pietà per i nostri piani immobiliari. Affreschi, mosaici, ville romane: tutto visitabile in muta e boccaglio. Una Pompei da immersione, letteralmente. E chissà, magari anche qui, sotto un pavimento marino, c’è scritto: “Cave Vesuvium”.