Riesuma il corpo della fidanzata, la cura e la riporta in vita | Hanno vissuto insieme altri 7 anni

iniezione - siringa - medici - visita - ospedale - pexels- terranauta

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Riesuma il corpo della fidanzata, la cura e la riporta in vita: sì, sembra un film a metà tra thriller e fantascienza: ma è vero. Tutto vero: hanno vissuto insieme altri 7 anni. Questa è una storia di cui non tutti sono a conoscenza.

Si dice spesso che l’amore supera tutti i confini, e tra questi, il confine più estremo è quello della morte. Per molti, ricordare un proprio caro defunto è un modo per tenerlo ancora vicino.

Mantenendo viva la memoria e l’affetto che un tempo li univa, si sta ‘ancora insieme‘. Le fotografie, gli oggetti personali, le lettere o semplici gesti quotidiani diventano strumenti per continuare a sentire quella presenza, anche se solo simbolica.

In questo senso, “ricordare” non è solo nostalgia, ma un vero e proprio atto di amore che consolida legami invisibili. E poi, c’è dell’altro.

Esistono storie in cui il confine tra memoria e realtà concreta si fa più sottile e inquietante. In alcuni casi estremi, l’amore per un defunto porta alcune persone a compiere gesti sorprendenti o controversi per mantenere fisicamente vicina la persona amata.

Questo caso è davvero pazzesco

Questi comportamenti sollevano interrogativi profondi: fino a che punto l’amore giustifica l’oltrepassare regole sociali, leggi o limiti naturali? La psicologia moderna osserva questi fenomeni come espressioni di ossessione, lutto complicato o devozione patologica, cercando di comprenderne le motivazioni e le dinamiche emotive. In ogni caso, sia che si tratti di memoria simbolica o di gesti concreti, l’amore che sfida la morte resta una delle espressioni più intense dei sentimenti umani.

Un caso emblematico è quello di Carl Tanzler, definito come quello di un ‘amore oltre la morte’, e nel senso letterale del termine. Carl Tanzler, famoso anche anche col nome di Conte Carl von Cosel, nacque nel 1877 a Dresda, in Germania e poi andò negli Stati Uniti nel 1926 per lavorare come radiologo presso l’U.S. Marine Hospital di Key West. Nel 1930, incontrò Maria Elena Milagro de Hoyos, una giovane cubano-americana di 21 anni, malata da tubercolosi. Tanzler si persuase che Elena fosse la donna della sua vita, e anche di alcune sue ‘visioni’, e tentò di tutto.

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L’amore oltre la morte: la riporta in ‘vita’

Carl tentò di curarla in vario modo, con molti trattamenti: raggi X e strumentazioni elettriche, e altro: tuttavia la giovane morì il 25 ottobre 1931. Dopo la morte, Tanzler fece costruire un mausoleo nel cimitero di Key West. Nel 1933, riesumò il corpo di Elena dalla tomba e lo portò a casa: lo conservò anni.

Per preservarne il corpo, Tanzler usò cera, gesso di Parigi, lo vestì con abiti e gioie.  Nel 1940, la sorella di Elena scoprì la macabra realtà e chiamò le autorità. Tanzler fu arrestato con l’accusa di profanazione di tomba e trasporto illecito di un cadavere, ma il caso fu archiviato e Tanzler non fu condannato. Morì nel 1952, in solitudine.