Prevenire l’infarto: ecco la cosa più utile da fare | È un’attività che piace a tutti

Infarto (pexels.com) - terranauta.it

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Non farti ingannare: l’attività ideale per la prevenzione dell’infarto è questa, tutti la amano e non prevede sforzi.

Sono diverse le strategie che puoi mettere in campo a tutela della salute e, nello specifico, del cuore.

Il mondo a cui la società intera vuole che ci abituiamo è decisamente frenetico, e non lascia troppo spazio a calma e cura di sé.

Questo non è decisamente un ambiente e un clima ideale per il benessere cardiaco, proprio per questo siamo chiamati a mettere in atto strategie di prevenzione.

Una tra queste potrebbe sorprendervi: non sempre, a quanto pare, la prevenzione prevede la messa in atto di comportamenti disciplinati da regole rigide.

Cuore benestante, mente riposata: ecco cosa puoi fare per il tuo benessere

La contemporaneità ha portato moltissime persone a dormire decisamente meno rispetto a un corretto ammontare di ore di sonno. Molto spesso, infatti, si raggiunge (a fatica) il weekend con il cosiddetto ‘debito di sonno’, che oltre a esplicitarsi in sensazione di stanchezza, può avere effetti evidenti sulla salute. Sono state numerose le ricerche che hanno evidenziato, infatti, una connessione tra sonno e salute.

Queste hanno evidenziato come chi dorme regolarmente 7 o 8 ore a notte scongiuri in misura maggiore il rischio di patologie quali ipertensione, infarto, ictus, scompenso cardiaco rispetto a chi dorme 6 ore. Una novità, però, giunge grazie a un ulteriore ricerca. A quanto pare ci sarebbe una soluzione rispetto agli scompensi di sonno che subiamo nel corso della settimana: questa permetterebbe di abbassare la percentuale di rischio di mortalità cardiovascolare.

Tutela del cuore (pexels.com) - terranauta.it
Tutela del cuore (pexels.com) – terranauta.it

Cuore o ragione, l’importante è che ci sia sempre il sonno

Per poter recuperare il sonno perso nel corso della settimana, secondo una ricerca, potrebbe essere sufficiente dormire di più durante il weekend. Questo potrebbe, in effetti, portare a un beneficio, ma solamente nel breve termine. Il ritmo circadiano è bene che rispecchi un orologio biologico più o meno regolare, inoltre, variare di molto l’orario del sonno può avere effetti simili a quelli del jet lag. Infine, una compensazione del sonno nel weekend, non svolge una funzione del tutto completa, visto che alcune funzioni cerebrali e ormonali non riescono a ripristinarsi con qualche ora in più di sonno rispetto a una settimana di continua parziale privazione di esso.

Insomma, per mettere in atto una strategia che sia realmente preventiva rispetto a patologie cardiache come l’infarto, bisogna che il nostro ritmo sonno veglia sia regolare e che le ore che dormiamo durante la notte equivalgano a circa 7 o 8.