Niente carcere: in questa città italiana si subiscono torture atroci | Si applicano anche per reati leggeri

Carcere, un sogno (pexels.com) - terranauta.it

Carcere, un sogno (pexels.com) - terranauta.it

Carcere, un sogno (pexels.com) - terranauta.it
Carcere, un sogno (pexels.com) – terranauta.it

La prigione sarebbe un sogno per chi vive in questa città: la tortura è una tradizione che va avanti dal XIV secolo.

Certamente nessuno mai vorrebbe privare una popolazione delle proprie tradizioni: queste significano ricchezza culturale.

Ovvio che, però, quando usi e costumi si fanno dannosi per il prossimo e si ritengono aberranti, allora bisogna rifletterci e a lungo.

In una città italiana c’è una particolare usanza che prevede l’uso di una gabbia e riguarda un soggetto umano.

Nessun luogo lontano, nessuna tribù incontattata: accade tutto sotto il nostro naso.

Una procedura reiterata da secoli, è così ogni anno: impossibile pensare di fermarla, accade in Italia

Stiamo parlando di una antica punizione che risale, appunto, al XIV secolo, e non è mai stata abbandonata, seppure sia stata rivisitata. Accade ogni anno a Trento, dove vengono individuate delle persone colpevoli di aver commesso azioni che arrecherebbero disonore. Un tempo, la tortura conseguente alle accuse e alla colpevolezza – annunciate da un tribunale – era riservata solamente a bestemmiatori e cattivi politici. Oggi, invece, vengono accolte anche personalità di altro genere.

Il colpevole viene chiuso in una gabbia, la quale a sua volta viene immersa nelle acque gelide del fiume Adige. La scelta della persona da immergere spetta in primis ai cittadini stessi, che presentano al tribunale di penitenza le accuse. Tra i candidati, poi, è quest’ultimo che sceglie chi è più meritevole dell’antica punizione. Si chiama la Tonca, ed è oggi una vera e propria tradizione della città di Trento.

La Tonca (screenshot Tik Tok) - terranauta.it
La Tonca (screenshot Tik Tok) – terranauta.it

Rito ed espressione della giustizia popolare o brutale tortura? A Trento la Tonca è tradizione

Sebbene anticamente fosse una vera e propria tortura, oggi la Tonca è considerata alla stregua dell’evocazione storica. Anzi, questa ritualità fa parte di una serie di azioni che vengono compiuto nell’ambito delle Vigiliane, un insieme di feste che si svolgono a Trento ogni anno nella seconda metà del mese di Giugno.

Il colpevole scelto ogni anno viene immerso più volte nelle acque dell’Adige e, mentre questo avviene, gli vengono lette le accuse dal Tribunale. Ad oggi, questa parte delle Vigiliane è considerata come uno spettacolo comico, come spiega il Tik Toker @diegofusina, in cui il colpevole si presta tutto sommato di buon grado. Quest’anno il “testimone” è stato raccolto da Tania Vianini, figlia di Giorgio Vianini, venuto a mancare di recente, una figura storica della Tonca cui aveva preso parte in precedenza.