“La città deserto: ci sono solo 31 abitanti”: il Comune MENO POPOLATO d’Italia: zero nascite, se ne vanno tutti, tra poco sparirà

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Il comune meno popolato d’Italia ha appena 31 abitanti. Non c’è praticamente nessuno. La città sta sparendo: niente nascite, niente di niente. Qual è e come si vive? Che cosa fanno queste 31 persone? Ecco tutto quel che c’è da sapere.
Nel cuore della Lombardia, ai piedi delle Prealpi lecchesi, si trova Morterone, il comune meno popolato d’Italia.
Con soli 31 abitanti registrati al 2025, questa piccola località ha conquistato il primato nazionale per densità demografica minima.
In questo senso, è diventato un simbolo di resistenza alla desertificazione delle aree montane, ma anche un caso curioso che affascina studiosi, amministratori e turisti.
Morterone si trova in provincia di Lecco, a circa 1.100 metri di altitudine, circondato dai verdi boschi del Monte Resegone. Ecco cosa possiamo raccontare di questa comunità.
La città deserta: ci vivono solo 31 persone
Nonostante la sua prossimità a città densamente abitate come Bergamo, Lecco e Milano, il borgo è rimasto incredibilmente isolato. Fino al 2003, infatti, era uno dei pochissimi comuni italiani non raggiungibili da una strada asfaltata, dettaglio che ha certamente influito sul progressivo spopolamento del territorio.
Il comune ha una superficie di 13 km², e con 31 abitanti ciò significa una densità di circa 2,4 abitanti per chilometro quadrato: una cifra più bassa di molte riserve naturali. Negli anni ’50 contava oltre 400 residenti, ma la progressiva industrializzazione della Brianza e l’emigrazione verso i centri urbani hanno svuotato il paese. Oggi, Morterone vive una sorta di sospensione temporale, tra passato rurale e tentativi di rinascita.

Il piccolo borgo senza gente a viverci
Il piccolo borgo ha una chiesa parrocchiale, un municipio, qualche abitazione ristrutturata, un paio di aziende agricole e un agriturismo. Il sindaco, come spesso accade in questi piccoli comuni, è eletto con pochi voti, e la vita amministrativa è caratterizzata da uno stretto contatto tra istituzioni e cittadini. Ogni decisione, anche la più banale, è quasi sempre condivisa direttamente con gli abitanti.
Nonostante le dimensioni ridotte, Morterone ha cercato di rilanciare la propria immagine attraverso la cultura e l’arte. Dal 2001 è nato il “Parco delle Sculture”, un’iniziativa che ha portato opere di arte contemporanea tra i boschi e i prati del comune. Artisti italiani e internazionali hanno esposto installazioni e sculture en plein air, rendendo Morterone una meta alternativa per gli appassionati di arte e natura. Il comune attira anche escursionisti e ciclisti, grazie ai panorami mozzafiato e ai sentieri che lo collegano con il Resegone e la Valsassina. Tuttavia, la vera sfida è il futuro: come mantenere viva una comunità così piccola? Le scuole sono ormai chiuse, i giovani emigrano, e l’economia locale è fragile. Alcuni progetti di valorizzazione turistica e agricola sono stati proposti, ma l’accessibilità e i servizi restano limitati. Morterone rappresenta una cartolina dell’Italia che resiste, fatta di silenzi, paesaggi incontaminati e relazioni umane profonde. È anche un laboratorio vivente per riflettere sullo spopolamento dei piccoli comuni montani, un tema sempre più urgente in un Paese dove oltre 2.000 borghi contano meno di 500 abitanti.