Radiazioni anomale scoperte sui fondali marini: il Berillio-10 è tutto intorno a noi | Spavento sott’acqua, prelevati campioni sottomarini di 10 milioni di anni fa

Fondale marino - pexels - terranauta

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Nuovi segnali di anomalia radioattiva: la scoperta sensazionale, e per alcuni versi spaventosa, nei fondali marini, lascia il mondo col fiato sospeso. Dove? Cosa? Perché? I grandi interrogativi si susseguono, uno dietro l’altro, dopo l’importante rilevamento.

Ci sono delle notizie che emergono, letteralmente, dai ‘fondali‘ come delle realtà che in parte, da confutabili o inconfutabili che sono, fanno discutere.

E fanno appassionare ma anche angosciare alcuni: fino allo spavento. L’ignoto, l’incerto, si sa, alimenta sempre quel pizzico di fantasia e pathos tipiche dell’inesplorato.

E i fondali marini hanno inevitabilmente questa natura, quest’anima: ed è per questo che le nuove scoperte lasciano – specialisti e non – con il fiato sospeso.

Di che cosa stiamo parlando? Dei segnali di anomalia radioattiva che arrivano dai fondali più profondi delle acque da cui siamo circondati. Una realtà, misteriosa, che atterrisce alcuni.

Che cosa sono queste radiazioni marine

Radiazioni marine o, per meglio dire: anomalie radioattive. Dove sono state percepite, e da chi e che cosa possono o vogliono indicare? Si parla di quanto accaduto sulle acque, anzi sui fondali dell’Oceano Pacifico. Fin dai primi rilevamenti è emersa una anomalia a dir poco bizzarra e, evidentemente, le indagini sulle possibili cause e sull’origine del ‘fatto’, sono subito scattate.

Nel merito, chiariamo di cosa si tratta. Si parla, per sintetizzare, di un accumulo inatteso, ignoto, di un isotopo radioattivo: Tecnicamente è ricordato come  berillio-10. Non è di certo un nome che al largo pubblico dice qualcosa di specifico, ce ne rendiamo conto. Ma è stato scoperto di recente in diversi campioni prelevati dal fondale dell’Oceano Pacifico centrale e settentrionale.

Fondale - immersione - pexels - terranauta-2
Fondale – immersione – pexels – terranauta-2

Ecco il berillio: cosa dicono gli esperti

Ebbene, secondo gli esperti, potrebbe essere dovuto a spostamenti nelle correnti oceaniche o a fenomeni di natura astrofisica che addirittura possono risalire a circa 10 milioni di anni fa.

Una vera e propria anomalia radioattiva è stata scoperta nelle profondità dell’Oceano Pacifico: dai vari campioni prelevati dai fondali è dunque emerso un isotopo radioattivo, il berillio-10, che si forma nell’atmosfera terrestre dal connubio dei raggi cosmici con l’ossigeno e l’azoto. Il suo incredibile accumulo nei campioni sottomarini dall’Oceano Pacifico ha lasciato perplessi gli scienziati, perché la quantità rilevata è di gran lunga superiore rispetto a quanto ci si aspetterebbe. Potrebbe essere il ‘residuo’ di un’epoca geologica, come detto, piuttosto lontana da noi, di oltre dieci milioni di anni fa. Questo implicherebbe, almeno in parte, la necessità di ridiscutere i ‘confini’ relativamente alla struttura terrestre così come la si immagina.