Grande ritrovamento in Svizzera: è un rettile marino risalente a 240 milioni di anni fa

Mare aperto- fonte istock- terranauta.it
Ritrovamento incredibile sul Monte San Giorgio in Svizzera: un rettile marino di 240 milioni di anni fa è stato riportato alla luce.
Un fossile particolarmente ben conservato è stato scoperto nella zona di Monte San Giorgio, sul confine fra Svizzera e Italia. Si tratta di un esemplare del rettile marino Lariosaurus valceresii risalente a circa 240 milioni di anni fa. L’importanza del reperto risiede nel fatto che esso conserva non solo lo scheletro, ma anche tracce della pelle e delle scaglie, elementi che solitamente vanno perduti nel processo di fossilizzazione.
Dopo il ritrovamento il fossile è stato catalogato con il codice MCSN 8713. Si tratta del primo esemplare di questa specie ritrovato sul versante svizzero del Monte San Giorgio e del primo noto con pelle ben preservata. La pelle dell’esemplare è conservata sotto forma di un sottile film di carbonio che evidenzia il profilo del corpo e degli arti, nonché la forma delle scaglie che ricoprivano il corpo.
In corrispondenza delle zampe anteriori e della parte anteriore del torace si nota una muscolatura relativamente sviluppata, che suggerisce una struttura robusta in quella zona. È stata osservata anche la presenza di membrane interdigitali fra le dita degli arti, un dettaglio che non era mai stato visto prima in un fossile di Lariosaurus.
Nuotava con le zampe, similmente a come fanno le foche
Dai dettagli anatomici ricavati, è possibile ipotizzare che questo rettile marino usasse le zampe posteriori come organi di spinta per nuotare, in modo simile a quanto fanno alcune foche moderne, piuttosto che fare affidamento principalmente sulla coda.
Molti studi sul genere notosauro avevano proposto che la spinta principale fosse data dall’oscillazione laterale della coda, ma la nuova scoperta suggerisce che anche gli arti potevano giocare un ruolo importante.

Le dimensioni del rettile e le altre caratteristiche
Quanto alle dimensioni, questo individuo di Lariosaurus era relativamente piccolo: raggiungeva probabilmente una lunghezza di circa un metro, rendendolo tra i più contenuti fra i notosauri. L’età stimata del fossile è di circa 240 milioni di anni, collocabile nel Triassico Medio.
Il fossile, dopo l’analisi, è destinato ad essere esposto al pubblico nel museo e sarà utilizzato per ricostruzioni virtuali e studi approfonditi. Questo ritrovamento rafforza l’importanza del sito di Monte San Giorgio come luogo chiave per comprendere la fauna marina del Triassico.