Questi pesci sono immortali: non li uccidi nemmeno con le bombe | L’inquietante prova scientifica

Pesci (pexels.com) - terranauta.it

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Questi pesci sono immortali: non ci credi, ma è tutto vero. Impossibile eliminarli, impossibile che muoiano, e capaci di tutto. Sì, perfino di sopravvivere nelle condizioni peggiori di tutte, laddove la vita sembra impossibile.

La scienza non riesce a spiegarsi come succeda, ma succede: pesci che, tra le altre cose, suscitano emozione e paura nella nostra immaginazione collettiva.

Pesci che hanno alimentato film, suggestioni, perfino scherzi a mare in vacanza: ma sono tutt’altro che uno scherzo o un gioco balneare.

Sono pesci imbattibili, immortali: non li uccidi nemmeno con le bombe. Esatto, è così. L’inquietante prova scientifica lascia tutti interdetti.

Di che pesci stiamo parlando? Di recente è emersa una storia che ha quasi dell’incredibile ma che, per definizione, è incredibilmente vera.

Ecco i pesci che niente e nessuno può uccidere

Uno degli scenari più affascinanti e al tempo stesso inquietanti del mondo naturale è rappresentato da un fenomeno che ha lasciato senza parole scienziati e appassionati: squali che vivono all’interno del cratere di un vulcano attivo. Stiamo parlando del vulcano sottomarino Kavachi, situato nelle Isole Salomone, nel Pacifico meridionale, una delle aree geologicamente più dinamiche del pianeta.

Il Kavachi è noto da tempo per le sue eruzioni spettacolari, che rendono l’acqua circostante torbida, caldissima e ricca di sostanze tossiche. In un ambiente così ostile, ci si aspetterebbe che la vita animale sia quasi impossibile. Eppure, contro ogni previsione, alcuni esploratori e studi scientifici hanno documentato la presenza di squali che non solo nuotano nelle vicinanze, ma sembrano addirittura vivere stabilmente dentro il cratere del vulcano.

Squalo
Squalo (pexels) – terranauta.it

Pazzesco, succede davvero

La scoperta è avvenuta grazie a missioni di ricerca con droni e apparecchi subacquei che hanno rivelato immagini sorprendenti: squali martello e squali seta che nuotano tranquillamente in un ambiente che, per la maggior parte delle specie, sarebbe letale. Gli esperti hanno battezzato questo fenomeno come “gli squali del Kavachi”, aprendo una nuova frontiera nello studio della resistenza e dell’adattabilità della vita marina.

Come sia possibile che questi predatori riescano a sopravvivere resta un mistero. Le acque del cratere, infatti, sono fortemente acide, sature di zolfo e sottoposte a sbalzi termici estremi. Alcuni ipotizzano che gli squali abbiano sviluppato adattamenti particolari che consentono loro di tollerare condizioni proibitive. Altri pensano che si tratti di comportamenti temporanei, legati a caccia o riproduzione, che li portano a frequentare il vulcano senza stabilirvisi in modo permanente. La scoperta non ha soltanto un valore scientifico, ma anche simbolico: dimostra come la natura sappia sorprendere e adattarsi anche negli ambienti più estremi. Non è un caso che gli squali del Kavachi abbiano catturato l’immaginazione collettiva, diventando protagonisti di documentari e ricerche che cercano di capire come possano convivere con la minaccia costante di eruzioni e gas tossici.