La Russia attacca l’Italia: dobbiamo prepararci al peggio | Putin vuole fare piazza pulita

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La Russia attacca l’Italia: rischiamo la guerra globale? Rischiamo di essere il prossimo obiettivo? L’allarme è già alto e la situazione è ormai tesa. Dobbiamo prepararci al peggio. Putin vuole fare piazza pulita.
Questo, almeno, è quello che dicono. Dicono chi? E come? E sulla base di quali prove? Quello che stiamo vivendo, diciamolo, è uno dei periodi più duri e bui degli ultimi decenni.
La tensione internazionale che si respira in questo ultimo periodo, a livello di rischio di guerra globale, nasce in gran parte dal conflitto tra Russia e Ucraina.
Una guerra che ormai da tempo non è più solo regionale, ma ha assunto i tratti di una sfida geopolitica planetaria. Nonostante i numerosi tentativi diplomatici, tra l’altro.
Sì, perchè dai tavoli di pace ai contatti multilaterali, i due Paesi sono usciti sempre con un nulla di fatto: anzi, restano lontanissimi da un’intesa.
Senza pace, rischia anche l’Italia
Ogni spiraglio si chiude rapidamente di fronte alla volontà di Mosca di mantenere la pressione militare e alla determinazione di Kiev di non cedere un centimetro del proprio territorio. Vladimir Putin, con le sue dichiarazioni e con le scelte strategiche, appare sempre pronto a rilanciare la sfida, non soltanto all’Ucraina ma all’intero Occidente. Il presidente Volodymyr Zelensky, dal canto suo, continua a ribadire che la minaccia russa non si limita al fronte orientale.
A suo dire, i droni e le nuove armi sviluppate da Mosca potrebbero colpire in qualunque momento anche Paesi europei. Negli ultimi mesi, non a caso, sono circolate segnalazioni di presunti sconfinamenti di droni russi in territorio scandinavo e non solo, episodi che hanno alimentato preoccupazioni e dibattiti sulla sicurezza dei confini dell’Europa.

Siamo in pericolo? La Russia è una minaccia?
Ora, da Kiev arriva persino l’allarme che anche l’Italia potrebbe essere un obiettivo. Un’affermazione che scuote l’opinione pubblica e che pone interrogativi pesanti: si tratta di un reale scenario da considerare, o di una mossa politica per rafforzare il legame con la NATO e ottenere ulteriori garanzie di protezione?
La risposta non è semplice. Da un lato, il rischio di escalation è concreto: il conflitto ha già dimostrato la capacità di propagarsi oltre i confini originari, attraverso la guerra energetica, quella economica e la propaganda. Dall’altro, non si può ignorare che Zelensky abbia forse interesse a mantenere alta l’attenzione internazionale, per evitare che la guerra venga percepita come “lontana” da alcuni Paesi membri dell’Alleanza. In questo equilibrio fragile, l’Italia si trova in una posizione delicata: da alleata della NATO e sostenitrice dell’Ucraina, è inevitabilmente coinvolta nello scenario complessivo. Ma al tempo stesso, la prospettiva di diventare un bersaglio diretto appare, per ora, più come un campanello d’allarme politico che come un pericolo immediato.