Blitz della Finanza in Sicilia: ritrovati più di 700 ricci di mare pescati illegalmente | Li hanno rigettati subito in mare

Riccio- wikimedia- terranauta.it
Le Fiamme gialle sono intervenute sequestrando un gran numero di ricci di mare pescati illegalmente, tornati subito nelle acque dopo il ritrovamento.
La Guardia di Finanza di Pozzallo ha effettuato un’operazione di controllo lungo la costa di Scicli, nel Ragusano, che ha portato al sequestro di oltre 700 ricci di mare. L’attività rientra nei servizi di monitoraggio sul rispetto delle norme di pesca e sulla tutela dell’ambiente marino. I ricci, raccolti in maniera irregolare, sono stati rinvenuti durante un pattugliamento mirato.
L’intervento è scattato quando le Fiamme Gialle hanno notato movimenti sospetti di alcuni pescatori nella zona costiera. Dopo un controllo più approfondito, i militari hanno accertato che i ricci erano stati prelevati senza le autorizzazioni necessarie e in quantità superiore a quella consentita. La normativa vigente, infatti, stabilisce limiti precisi per la pesca di questa specie marina.
Il riccio di mare è considerato una risorsa preziosa dell’ecosistema e la sua raccolta indiscriminata può compromettere l’equilibrio naturale dei fondali. Per questo motivo le leggi impongono restrizioni severe sia per i pescatori professionali che per i dilettanti. In Sicilia, in particolare, sono previsti divieti stagionali e quantitativi massimi che non possono essere superati.
Nel caso specifico, i pescatori fermati non hanno saputo giustificare la grande quantità di ricci già raccolta. Di fronte all’irregolarità, la Guardia di Finanza ha proceduto al sequestro immediato dell’intero carico. L’operazione ha coinvolto anche il personale dell’Azienda sanitaria locale, chiamato a verificare le condizioni dei ricci e a valutarne il successivo destino.
Ricci rigettati in mare
I ricci di mare, ancora vivi al momento del sequestro, sono stati poi rigettati in mare. Questa misura ha permesso di restituirli al loro habitat naturale e di evitare ulteriori danni alla fauna marina.
L’intervento ha quindi avuto un duplice effetto: da un lato l’applicazione della legge, dall’altro la salvaguardia dell’ambiente costiero.

Il controllo della Guardia di Finanza
L’attività di controllo rientra in una più ampia azione di vigilanza portata avanti dalle autorità sul territorio siciliano. Negli ultimi anni sono state intensificate le verifiche legate alla pesca e alla commercializzazione dei prodotti ittici, con particolare attenzione alle specie a rischio di sfruttamento eccessivo. Operazioni come questa mirano a contrastare pratiche illegali che mettono a rischio le risorse naturali.
La Guardia di Finanza ricorda che la tutela del mare non è solo un dovere delle autorità, ma anche una responsabilità collettiva. Il rispetto delle regole sulla pesca garantisce non solo la sopravvivenza delle specie marine, ma anche la continuità di un patrimonio ambientale e alimentare importante per la comunità locale.