Estinzioni a go go: spariranno migliaia di specie marine | Nessuna salvaguardia ambientale

Verso l'estinzione (pexels.com) - terranauta.it

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Addio specie marine, ne rimarranno pochissime rispetto a quante ce ne sono attualmente: la salvaguardia ambientale si azzera.

Sappiamo quanto oggi la tutela ambientale sia importante per la nostra sopravvivenza e per quella delle altre specie nel mondo.

Le specie marine si sono ritrovate a rischio a causa della pesca intensiva e dell’inquinamento delle acque.

Ecco perché sono stati presi numerosi provvedimenti, dai più modesti ai più incisivi, e sono state create numerose aree protette.

L’amministrazione USA, però, intende sacrificare una delle aree protette più grandi del pianeta, ecco la nuova proposta.

Una proposta che mette a rischio numerose specie marine, estinzione dietro l’angolo

Gli ultimi passi dell’amministrazione Trump sembrano andare in una direzione secondo molti parecchio bislacca visto il generale obiettivo di salvaguardia ambientale che si tiene presente quando si intende fare dei cambiamenti. A quanto pare, le ultime proposte prevederebbero, invece, la revoca delle protezioni ambientali che impediscono la pesca industriale nelle Hawaii nordoccidentali. Infatti è proprio in questa zona che si trova un’area protetta che è famosa per il valore ecologico e per la biodiversità marina.

Si tratta di un santuario marino incontaminato tra gli ultimi dell’Oceano Pacifico, che costituisce un rifugio per alcune specie a rischio e considerato dai locali come un luogo sacro. Si chiama Papahānaumokuākea e attualmente la sua esistenza è a rischio per le mire commerciali di grandi aziende che avrebbero ricevuto il supporto dell’attuale governo americano. Ecco cosa potrebbe accadere se la linea trumpiana avesse successo.

specie protette (pexels.com) - terranauta.it
specie protette (pexels.com) – terranauta.it

Una revoca al divieto di pesca industriale, così rischiano l’estinzione in migliaia

L’amministrazione Trump avrebbe accolto le istanze delle grandi aziende che hanno chiesto di pescare nell’area protetta che corrisponde al santuario marino al nord della Hawaii. Fortunatamente, molti sono coloro che si sono esposti contro questa possibilità. Una risoluzione simile danneggerebbe la biodiversità marina, violerebbe la legge federale americana che tutela i monumenti naturali, oltre a ignorare del tutto le comunità autoctone che proteggono l’ecosistema e essere, tra l’altro, persino una azione contraria a studi che dimostrano come aree protette favoriscano la pesca nei luoghi adiacenti.

Oltre ai singoli e agli uomini e alle donne di scienza, anche diverse organizzazioni si sono attivate in difesa di quest’area meravigliosa. Grazie all’intervento di singoli e associazioni, l’ordine esecutivo firmato dal presidente sembra essere stato bloccato. Questo, sfortunatamente, non significa che i tentativi di apertura alla pesca industriale siano conclusi. Attualmente, comunque, le protezioni sono ancora attive.