ADDIO MAL DI TESTA: la nuova ricetta per curarlo è infallibile | L’hanno riscoperta dal Medioevo

mal di testa pexels- terranauta
Addio al mal di testa: puoi smettere di preoccuparti. Arriva la nuova ricetta per curarlo ed è infallibile. L’hanno riscoperta dal Medioevo. Sì, esatto: dal medioevo. E sembra assurdo, e potrebbe lasciarti inorridito.
Il ritrovamento di un manoscritto antico, datato a un periodo compreso tra il Medioevo e il Rinascimento, ha lasciato sbalorditi storici e appassionati di medicina antica.
Nel testo, scritto in latino e con alcune annotazioni in volgare, è riportata senza mezzi termini una “ricetta” terapeutica per curare il mal di test.
Il segreto però è tutto nella particolarità della ricetta o meglio, per così dire, nel tipo di eccipiente usato. Qualcuno di troppo potrebbe non crederci.
Altri, invece, potrebbero inorridire: in effetti, se senti dolore alla testa, e parti del cervello ti fanno male, proprio il cervello potrebbe essere la risposta.
Clamoroso, la ricetta particolarissima arriva dal medioevo
Sì, perchè la medicina sarebbe a base di cervello umano in polvere. Secondo gli studiosi, il documento proverrebbe da un monastero, dove monaci e guaritori raccoglievano e tramandavano conoscenze mediche dell’epoca, spesso mescolando nozioni ereditate dal mondo greco-romano, credenze popolari e superstizioni.
La ricetta in questione descrive con sorprendente precisione il procedimento: il cervello umano, proveniente da un cadavere “fresco” e ritenuto “puro” (spesso di giovani morti in circostanze particolari, come esecuzioni), doveva essere estratto, essiccato lentamente al sole o vicino a un fuoco tenue, quindi polverizzato finemente. La polvere, mescolata con vino rosso o infusi di erbe, veniva somministrata in piccole dosi al paziente che soffriva di mal di testa cronico o “dolore alla testa causato da spiriti maligni”, come recita il testo.

Fatto a pezzi e in polvere, per il mal di testa
Oggi l’idea suscita disgusto e indignazione, ma in quel periodo la medicina europea era profondamente influenzata da concezioni magico-religiose. Si credeva, ad esempio, che assumere parti del corpo umano potesse trasferire forza vitale o guarire determinati mali, una pratica nota come cannibalismo medico. Non a caso, tra Medioevo e prima età moderna, erano diffuse anche altre “cure” a base di polvere di ossa, grasso umano o sangue, ritenute efficaci per disturbi vari.
Il manoscritto contiene anche indicazioni sul dosaggio, specificando che il rimedio andava assunto “per non più di tre giorni consecutivi” e che l’effetto sarebbe stato più rapido se accompagnato da preghiere e rituali di purificazione. Alcune note marginali sembrano suggerire che la preparazione fosse costosa e riservata a pazienti facoltosi o a membri di famiglie nobili. Gli esperti sottolineano che, per quanto oggi ci sembri assurdo, il ricorso a simili rimedi riflette la mentalità di un’epoca in cui le conoscenze mediche erano limitate e i confini tra scienza e superstizione erano sottili. Inoltre, il contatto con le culture arabe e orientali, portatrici di ricette e metodi insoliti, aveva contribuito a diffondere pratiche “alternative” in tutta Europa.