L’ultima teoria del dopo-morte è terrificante, ma sembra la più plausibile | Sarebbe meglio il nulla eterno

Tomba (Pixabay) - Terranauta.it
Questa teoria del dopo-morte fa rabbrividire al pensiero. Addirittura fa preferire il vuoto eterno, ma sembra in realtà la sola possibile.
Il mistero di ciò che accade dopo la morte ha tormentato l’umanità sin dagli albori della coscienza. Religioni, filosofie e spiritualità hanno offerto numerose risposte, spaziando da paradisi celesti a cicli di reincarnazione.
Tuttavia, una nuova teoria sta guadagnando terreno, presentandosi come una delle ipotesi più inquietanti, anche se per molti, sorprendentemente plausibile.
Uno scenario che fa rabbrividire, mettendo in discussione sia le nostre speranze di un’esistenza ultraterrena, che il nostro concetto di identità e continuità.
C’è chi preferirebbe il vuoto eterno dopo la propria morte, piuttosto che sottoporsi a una cosa simile. Tuttavia, secondo quanto emerge, questa sembra la via più possibile.
Uno scenario che mette i brividi
Questa teoria è così destabilizzante che per molti, il “nulla eterno“, ovvero l’assenza totale di coscienza, percezione ed essere, diventa non solo un’alternativa preferibile, ma quasi un conforto. L’idea di un’inesistenza pacifica, in cui ogni sofferenza e tormento finiscono definitivamente, appare più desiderabile rispetto a quest’altra prospettiva.
È una teoria del dopo-morte, che con la sua spaventosa plausibilità, ci costringe a confrontarci con le nostre paure più profonde circa la fine dell’esistenza e la natura della nostra coscienza. Non offre vie di fuga, ma amplifica ogni sensazione all’infinito.

Probabilmente la teoria più plausibile sul dopo morte
Un video Tik Tok pubblicato da “Signor.incredibil”, spiega che questa teoria è la più plausibile, per quanto faccia rabbrividire al solo pensiero, poichè non prevede nessuna fine ma un limbo di coscienza dal quale non si può scappare.
Per quanto sia confortante l’idea che una volta morti, c’è un nulla eterno, è in realtà più probabile che dopo la morte saremmo costretti a rivivere i momenti della nostra vita all’infinito. Non c’è quindi un inferno o un paradiso, come molti credono. La coscienza, secondo questa teoria, rimane infatti intrappolata in un ciclo di consapevolezza eterno, ripercorrendo i momenti della vita in un loop infinito. Non c’è quindi neppure una reincarnazione, ma piuttosto una riattivazione caotica dei ricordi, delle sensazioni e delle percezioni. Così facendo si rivedrebbero quindi sia gli attimi più felici e spensierati, che anche quelli più dolorosi e spaventosi. Non c’è una fine, ma solamente un loop continuo. Se è davvero così, c’è da avere paura.