Questa posizione, data l'influenza che il signor Ratzinger ha sulla frangia cattolica della popolazione africana, avrà senz'altro come conseguenza diretta la morte o la sofferenza per Aids di milioni di persone (oggi si parla di circa 21 milioni di malati di Aids) e, cosa ancor più grave, la nascita di bambini destinati certamente a morire per fame o sete in zone sovrappopolate in cui c'è una mancanza assoluta di risorse.
Del resto, su posizioni analoghe, si sono espressi i suoi predecessori, in particolare il signor Woytila, noto come Giovanni Paolo II, che nei suoi innumerevoli viaggi ha predicato continuamente l'inutilità e la peccaminosità dell'uso dei preservativi, cosa che lo ha reso senz'altro responsabile diretto ed indiretto di un numero di morti di fame e malattia secondo solo a quelli provocati da Hitler con l'Olocausto.
Ma... il problema non é assolutamente il signor Ratzinger, il signor Woytila, o altri. In realtà, essi sono l'espressione diretta e coerente dell'ideologia della frangia cattolica del cristianesimo.
Il cattolicesimo, è bene ricordarlo ancora una volta, non si rifà tanto agli insegnamenti di Cristo, neppure a quelli contenuti nei Vangeli ufficiali (per quanto siano stati attentamente scelti e selezionati da un Concilio guidato e ispirato dall'Imperatore di Roma), tant'è vero che la lettura dei Vangeli, fino al secolo scorso, era fortemente sconsigliata ai "fedeli"; il cattolicesimo si rifà alla predicazione di un certo Paolo di Tarso, prima fanatico anti cristiano e poi fanatico cristiano, i cui insegnamenti sono pieni, tra le altre cose, di inviti a sottomettere le donne al proprio marito, e facezie del genere.
Ribadisco, il problema non sta nel signor Woytila o nel signor Ratzinger: la Chiesa Cattolica ha una propria posizione, è un movimento politico ideologico che vive ormai ininterrottamente da circa 2000 anni; la monarchia dei pontefici é l'istituzione storica attualmente in vita da più tempo e persegue nei secoli una propria linea di controllo ideologico, attraverso l'Inquisizione in passato e oggi la pressione sui movimenti politici in quelle nazioni che domina meglio come l'Italia .
Nel tempo ha sviluppato forme sempre più raffinate di manipolazione di massa attraverso le conversioni forzate e i cosiddetti movimenti "missionari". E' quindi perfettamente logico e coerente che chi gestisce tale struttura persegua la propria linea, che nega il relativismo, che si considera unica detentrice della verità al di sopra e al di là di qualsiasi dubbio e così via…
Ma allora... dov'è il problema? Il problema sta nel fatto che, come qualunque struttura politica e religiosa, il suo potere deriva in gran parte dall'adesione acritica e passiva di quelli che sono i suoi seguaci, esattamente come é successo ai tempi di dittature quali nazismo, fascismo, comunismo sovietico: è la massa a dare potere ai propri governanti.
È oggi, tutti coloro che rabbrividiscono nel sentir parlare dell'inutilità dei preservativi in Africa, tutti coloro che rabbrividiscono nelle ingerenze estremamente pesanti ed irrispettose del dolore e della sofferenza umana nel caso Englaro, tutti coloro che rabbrividiscono per le violenze tuttora perpetrate da missionari cattolici nelle missioni in cui vengono educati per esempio i figli dei Nativi americani, tutti coloro che rabbrividiscono per un'omosessualità negata e resa peccaminosa per i "fedeli" e praticata impunemente insieme alla pedofilia da molti sacerdoti in tutto il mondo, tutti coloro che rabbrividiscono per l'invadenza ormai assoluta delle gerarchie vaticane sulla politica di paesi come l'Italia, ebbene tutte queste persone sappiano che non hanno nessun diritto di sentirsi diversi fino a quando rimangono essi stessi cattolici.
Ancor oggi le gerarchie vaticane affermano che l'Italia è un paese cattolico perché oltre il 90% degli italiani è cattolico. Qualcuno potrà considerare queste cifre assurde, dal momento che ormai circa il 30% delle coppie non è sposata in chiesa, e quindi è costituita da persone ufficialmente scomunicate, e la partecipazione alle ritualità nelle chiese cattoliche é virtualmente vicino allo zero, ma... il punto di forza e "la tessera".
Nel partito fascista, essere tesserati significava aderire; e qual è la "tessera" che giustifica il clero quando afferma che la quasi totalità degli italiani è cattolica? Si chiama battesimo.
Proprio quel battesimo che da rito sacro di iniziazione - come quello ricevuto da Cristo da parte di Giovanni Battista, dal rituale Esseno di crescita - è stato pian piano trasformato in qualcosa di imposto ai neonati, vittime inconsapevoli di questa manipolazione di massa nei millenni, e che ha dato e dà tuttora al mondo cattolico la forza dei numeri.
In questa rubrica ho avuto più volte occasione di parlare di una possibilità che, stranamente, ancora esiste di sbattezzarsi, cioè di comunicare ufficialmente la propria intenzione di non far parte della Chiesa Cattolica, e di far registrare quest'intenzione con una semplice raccomandata inviata alla chiesa in cui si è stati battezzati.
Eppure... milioni di persone che rabbrividiscono e criticano quello che lo Stato Vaticano attraverso il signor Ratzinger sta facendo, non trovano generalmente lo spazio, il tempo, la coerenza interiore di sbattezzarsi e quindi non considerarsi più complici.
La coerenza è un bene molto importante: ritengo che solo chi sceglie di non far più parte di una struttura come quella cattolica da sbattezzato ha il vero diritto di rabbrividire e criticare profondamente le conseguenze della linea politica che questa gerarchia porta avanti.
Dall'altro lato, lamentarsi in maniera molto tristemente "italiana" senza nemmeno sprecare i pochi minuti e i pochi spiccioli per la raccomandata per lanciare un chiaro segnale, significa essere assolutamente complici di quanto sta avvenendo.
Oggi, per molti paesi, l'Italia è ritornata veramente ad essere "l'Italietta", un paese molto simile a certe repubbliche latinoamericane del secolo scorso, con un caudillo come capo del governo e una gerarchia clericale che controlla ogni ambito.
Vista dall'esterno, nei miei viaggi, appare veramente per quello che é: l'ultimo feudo del potere temporale di una chiesa che sta ormai perdendo la presa sulla maggior parte del mondo, e quindi si è arroccata a difendere freneticamente il dominio su questo paese controllandolo sottilmente: l'esempio dell'alimentazione forzatamente priva di carne il venerdì negli asili e in altre scuole di Roma durante la Quaresima è un'ulteriore dimostrazione di quanto questa presenza sia ormai sottile ed omnipervasiva.
Ma dall'altro lato, è uno di quei casi in cui, senza bisogno di azioni violente, rivoluzioni o cose analoghe sarebbe possibile depotenziare questo gioco in maniera definitiva.
Se quel 30-40% almeno di persone che si proclamano laiche o comunque non cattoliche e che si dichiarano disgustate da quello che sta succedendo si ponesse fuori dall'ambito cattolico attraverso lo sbattezzo, toglierebbe indubbiamente potere sia alla Chiesa sia a tutti quegli uomini politici servilisti che assecondano il Vaticano convinti di procacciarsi in questo modo voti, sia nella cosiddetta destra che nella cosiddetta sinistra.
Qualcuno diceva che il sonno della ragione genera mostri… direi che il sonno degli italiani di mostri nel mondo politico e religioso ne ha generati fin troppi.
In questo momento siamo intorno all'Equinozio di Primavera, il momento di assoluto equilibrio fra luce ed ombra, in cui si esce da un inverno ed inizia il periodo in cui trionfa la luce.
Mi piace pensare che anche per un paese come l'Italia possa arrivare un equinozio di primavera, un momento in cui le tenebre dominanti - almeno per un po' di tempo - lascino spazio alla luce.
27 Marzo 2009 - Scrivi un commento
Il credente confida e segue i principi religiosi che, guarda caso, corrispondono a molti di quelli etici e giuridici, dal rispetto reciproco al "neminem laedere", per cui la coscienza degli onesti già contiene il seme del bene.
Senza bisogno di spiegarglielo con l'inserimento di concetti sub-liminali.
Da ricordare stesso stratagemma anche in caso di comunione e cresima.
http://giosinoi.blogspot.com
Giuseppe