Scoperta una nuova specie di vespa: può far estinguere l’umanità | Una sua puntura è letale

Vespa (Pexels) - Terranauta.it
Scoperta una nuova specie di vespa: terribile, spaventosa, e soprattutto dal grande potenziale letale. Esatto, ti può uccidere. E in un lampo: anzi, peggio, può far estinguere l’umanità. Una loro puntura è mortale. Scappa subito.
La notizia ha del clamoroso e, se confermata, potrebbe riscrivere parte di ciò che sappiamo sull’evoluzione e sulla resistenza degli insetti.
In un’area remota, secondo quanto riportato da alcuni centri di ricerca, sarebbero state individuate delle nuove vespe “radioattive”, una presunta nuova specie.
Sarebbe capace di sopravvivere a livelli di radiazioni oltre dieci volte superiori ai limiti ritenuti letali per qualsiasi altra forma di vita conosciuta.
Gli studiosi che stanno indagando sul fenomeno hanno iniziato a analizzare se e come questi insetti nei pressi di un’area che in passato fossero stati contaminati da scorie radioattive.
Cosa fanno queste vespe
Parliamo potenzialmente di un ambiente ritenuto inospitale per la maggior parte delle creature. Eppure, le vespe in questione non solo sembrano sopravvivere, ma addirittura prosperare. Le prime analisi avrebbero evidenziato mutazioni genetiche significative, probabilmente sviluppatesi come risposta naturale all’esposizione prolungata alle radiazioni.
Secondo le ipotesi più accreditate, la loro carapace esterna risulterebbe inspiegabilmente rinforzata, capace di schermare parzialmente i raggi gamma e ultravioletti. Anche il metabolismo mostrerebbe caratteristiche insolite: pare che le cellule delle vespe radioattive riescano a rigenerarsi con una velocità tripla rispetto a quella delle specie comuni. Una condizione che, se confermata, potrebbe fornire informazioni utili perfino in campo medico e biotecnologico.

Cosa dicono gli scienziati
Gli entomologi che hanno partecipato alle prime fasi di studio, tuttavia, invitano alla cautela. È ancora presto per stabilire se si tratti effettivamente di una nuova specie autonoma o piuttosto di una variante mutata di un ceppo preesistente. Quel che è certo è che la scoperta sta destando grande interesse scientifico. Alcuni laboratori stanno già pianificando test genetici più approfonditi per comprendere in che modo queste vespe siano riuscite a sviluppare una simile resistenza.
C’è anche chi solleva preoccupazioni: se una specie di insetti riesce ad adattarsi a condizioni estreme, cosa potrebbe accadere se tali mutazioni si diffondessero in altri ecosistemi? L’ipotesi di vespe ultra-resistenti e potenzialmente invasive non è da escludere, e per questo motivo le autorità ambientali hanno imposto restrizioni sulle aree di prelievo e sul trasporto di campioni vivi.