Sorridete, SAREMO IMMORTALI: lo studio scientifico non lascia dubbi | Tutto grazie ad un lavoro sulle cellule

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Sorridete, saremo immortali: lo studio scientifico non lascia dubbi. Elisir della giovinezza? Acqua miracolosa? No, è la scienza a parlare. Tutto grazie ad un lavoro sulle cellule. Ecco la chiave di volta per ottenere l’eternità.
L’idea di vivere per sempre ha attraversato secoli di filosofia, religione e letteratura. Oggi, però, non è più soltanto un sogno da romanzo o fantascienza.
Parliamo di un obiettivo che inizia a intravedere basi reali grazie alla ricerca scientifica sulle cellule umane. Sì, esatto, la svolta è ormai giunta fino a noi.
Un recente studio condotto da un team internazionale di biologi e medici ha dimostrato come sia possibile intervenire sui meccanismi cellulari che regolano l’invecchiamento.
Il processo che porta le nostre cellule a “spegnersi” e a non replicarsi più è stato studiato nei minimi dettagli. E i risultati hanno dell’incredibile.
Ecco cosa dice la ricerca
Dunque, secondo i ricercatori, modificando alcune componenti molecolari legate ai telomeri – le estremità dei cromosomi – è possibile rallentare in maniera significativa il decadimento cellulare. I telomeri, infatti, funzionano come un orologio biologico: a ogni divisione cellulare si accorciano, finché la cellula non è più in grado di replicarsi. È questo il momento in cui inizia l’invecchiamento.
Ma il nuovo studio ha individuato un sistema per riparare e allungare i telomeri, restituendo alle cellule una nuova “giovinezza” e permettendo loro di continuare a vivere più a lungo. Non solo: sono stati analizzati anche i meccanismi di apoptosi (la morte programmata delle cellule) e quelli legati ai radicali liberi, responsabili di danneggiare il DNA. Intervenendo con trattamenti mirati, i ricercatori hanno visto cellule in laboratorio ringiovanire e mantenersi attive ben oltre i limiti finora ritenuti invalicabili.

Saremo immortali, lo dice la scienza
Naturalmente, parlare di immortalità assoluta è ancora prematuro. Ma l’orizzonte che si apre è straordinario: non si tratta più soltanto di aumentare l’aspettativa di vita di qualche anno, ma di immaginare un futuro in cui l’invecchiamento potrebbe diventare una malattia curabile e non un destino inevitabile. Le possibili applicazioni sono enormi: dalla prevenzione delle malattie neurodegenerative come Alzheimer e Parkinson, fino al contrasto di tumori e patologie croniche. Se le cellule potessero essere mantenute in salute indefinitamente, anche il corpo nel suo complesso ne trarrebbe beneficio.
Ovviamente restano molti interrogativi: quali sarebbero le conseguenze etiche e sociali di un mondo in cui l’uomo può vivere centinaia di anni? Quali impatti su economia, risorse naturali e rapporti umani? Gli scienziati sono cauti, ma fiduciosi.