L’Arca di Noé nello spazio: la reazione di topi e moscerini in orbita

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L’Arca di Noè nello spazio: ma quale è stata la reazione di topi e moscerini? Sì, esatto: topi e moscerini. Per l’esattezza, parliamo di 75 roditori e 1.500 insetti: che erano in orbita. Che cosa è successo? E di cosa parliamo? Di un suggestivo, unico progetto.
Un programma scientifico dalla grande ambizione che ha inteso esplorare il modo in cui la vita reagisce nello spazio: riaprendo però, anche un antico dibattito.
Anche, se vogliamo, più attuale che mai: il tema etico sulla sperimentazione animale, che tiene aperti dubbi e interrogativi di impatto e rilevanza.
Ma facciamo chiarezza. Il 19 settembre è tornata sulla Terra la missione russa Bion-M2, una sorta di “Arca di Noè” nello spazio. E nel senso pieno del termine.
Sì, perché bordo del satellite c’erano animali, e nello specifico 75 topi, 1.500 moscerini oltre a semi vegetali: tutti partiti con un obiettivo comune.
La missione dell’Arca di Noè
Ovvero, capire come la vita reagisce all’ambiente extraterrestre e quali possono essere le reazioni alle radiazioni cosmiche sui tessuti viventi. La missione, che si basava sulla collaborazione tra Roscosmos e l’Accademia russa delle scienze, ha potuto orbitare intorno alla Terra per circa un mese.
A bordo, gli esperimenti erano complessi: gli scienziati volevano studiare gli effetti combinati di micro gravità, radiazioni ionizzanti e variazioni di temperatura su vari organismi, per provare a comprendere come, eventualmente, prepararci alle missioni umane di lunga durata verso la Luna o Marte.

Cosa dicono gli studi sulla missione
Non tutto, però, è andato al meglio. Stando ai dati diffusi dopo il rientro, dieci topi maschi sono deceduti nel corso della missione per cause ancora non note. Oleg Orlov, direttore dell’Istituto per i Problemi Biomedici di Mosca, ha chiarito che la morte potrebbe essere dovuta a comportamenti aggressivi e territoriali tra gli animali, una possibile conseguenza di un tratto noto per lo più nei maschi in ambienti chiusi e stressanti.
Nonostante la perdita, i campioni rimasti a bordo sono visti di enorme valore per la ricerca. Analizzare come i tessuti reagiscono alle radiazioni cosmiche e alla assenza di gravità è essenziale per tutelare la salute degli astronauti futuri. Tra i progetti più essenziali della Bion-M2 c’era Meteorite, un test pensato per cercare conferma su di una delle teorie più suggestive sulla nascita della vita: la panspermia, provando a capire se la vita possa viaggiare nello spazio e “seminare” nuovi pianeti.