Frutti di mare nocivi, batteri vibrio presenti sulle tavole degli italiani | L’allarme dell’ECDC

SOS frutti di mare (pexels) - terranauta.it
Attenzione a cosa si mangia perché è scattato l’avviso perentorio del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie.
La stagione estiva è nel pieno del suo svolgimento e tra un bagno in mare e un riposino sotto l’ombrellone è meglio non abbassare mai la guardia.
Rilassarsi va bene ma bisogna sempre stare allerta dei possibili pericoli che le giornate estive possono portarsi dietro.
La cronaca nera è costellata di casi di persone morte affogate, seppellite dalla sabbia o finite in ospedale per il forte caldo.
Adesso c’è un’altra cosa a cui si deve prestare la massima attenzione se non si vuole finire al Pronto Soccorso o peggio, vale a dire i frutti di mare.
SOS frutti di mare tossici
Secondo quanto riportato dal sito gazzetta.it, l’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) ha lanciato un allarme riguardo al consumo dei frutti di mare e dei molluschi crudi. Non solo, perché l’avviso riguarda anche i mari nei quali ci si tuffa per refrigerarsi dall’afa e dalla calura cittadina. L’ECDC ha informato della presenza dei batteri vibrio diffusi nei mari italiani a causa delle temperature sempre più elevate.
I batteri vibrio vivono e proliferano in acque salmastre, ovvero dove l’acqua dolce e quella salata si mescolano creando l’habitat ideale per questi batteri. Fino a pochi anni fa, questo problema riguardava solo il Mar Baltico ma per via del cambiamento climatico i batteri vibrio si sono spostati anche nel Mare del Nord e secondo l’allarme dell’ECDC il fenomeno potrebbe interesse altre aree marine.

Come salvarsi dai batteri vibrio
Il rischio di venire contaminati dai batteri vibrio non è soltanto nelle acque in cui ci si immerge, ma anche nei cibi che si assumono. Il consumo di frutti di mare e molluschi crudi o poco cotti aumenta il rischio di essere contaminati, anche mangiando le ostriche che arrivano in Italia dai mari del nord. La vibriosi è l’infezione causata da questi batteri e può provocare gastroenterite con diarrea, febbre e dolori addominali. Se si hanno delle ferite aperte e si entra in acqua, c’è anche il rischio di venire contaminati tramite la pelle e di riscontrare la setticemia o la necrosi dei tessuti (questo nei casi più gravi di persone immunodepresse o con malattie croniche del fegato).
Per non venire contaminati da questi batteri vibrio, l’ECDC raccomanda di non mangiare i frutti di mare e i molluschi crudi o poco cotti, coprire le ferite aperte prima di entrare in acqua e sciacquarsi con l’acqua dolce in caso di contatto. Se si vuole stare ancora più tranquilli, è possibile consultare la mappa che l’ECDC ha pubblicato con tutte le informazioni aggiornate sulla temperatura dell’acqua, sulla salinità marina e sulla presenza dei batteri vibrio.