Gli scienziati l’hanno scoperto finalmente: cosa hanno trovato nell’oceano a 4000 metri di profondità | Mette in discussione tutto

Fondali marini - foto pexels - terranauta.it

Fondali marini - foto pexels - terranauta.it

Gli scienziati l’hanno scoperto: e la notizia ha quasi dell’incredibile, anche se c’è chi dice perfino ‘finalmente’: di che cosa si tratta? È presto detto. Ecco che cosa è stato trovato e scoperto in pieno oceano, da non crederci.

Lo hanno trovato nell’oceano a 4000 metri di profondità. Mette in discussione tutto: ma davvero tutto. E non solo a livello di scienza, ma anche nella vita di tutti i giorni.

Anche le credenze più ovvie possono essere messe in dubbio, a questo punto: come mai? Perché si parla di uno degli elementi più essenziali, se non l’essenziale per definizione.

Quando è stato scoperto, questo elemento ha lasciato tutti di stucco: e ancora continuerà a farlo, proprio adesso che la notizia prende piede.

Scienziati, esperti, specialisti ‘marini‘, ma anche le persone comuni e che, però, si accomunano tutte intorno a un grande interesse intorno al tema. Tutti a orecchie aperte e occhi sgranati.

Ecco la grande scoperta marina

Ma esattamente di che cosa stiamo parlando? Eccolo, è stato scoperto il “dark oxygen” sui fondali dell’Oceano Pacifico: di cosa si sta parlando però? Si tratta, in poche parole, della presenza dell’ossigeno ‘oscuro’, come viene definito da specialisti e non. Ad oltre 4 mila metri di profondità, laddove la ‘fotosintesi‘ non può verificarsi per via del fatto che manca la luce, c’è dunque ‘ossigeno oscuro’.

Come può essere possibile? Secondo i primi rilievi, il tutto potrebbe essere attribuito a delle reazioni elettrolitiche prodotte da noduli polimetallici: si sta parlando, in poche parole, di composti di ferro, manganese e elementi minori, come  nichel e litio, che si trovano sul fondale marino.

Mare- fonte flickr- terranauta.it

Che novità a 4 mila metri di profondità

A circa 4 mila metri sui fondali dell’oceano Pacifico, dunque gli scienziati hanno rinvenuto il“dark oxygen”, vale a dire ossigeno prodotto in assenza di luce con processi estranei a quello ordinario della fotosintesi.

Uno studio attribuisce la sua origine sarebbe ai noduli polimetallici del fondale oceanico, che come una sorta di “batterie”, riuscirebbero a separare gli atomi di idrogeno e ossigeno generando molecole d’acqua tramite reazioni elettrolitiche.

Se fosse tutto confermato, qui tratterebbe di una enorme e nuova prospettiva sulla stessa origine e evoluzione dei cicli geologici e della vita della Terra. Il “dark oxygen” è stato trovato in un’area  tra il Messico e le Hawaii. Tutti gli esperti del settore sono propensi a ritenere questa, sempre se confermata, come una delle più importanti scoperte di sempre in riferimento a quelle che sono le origini della vita sul nostro pianeta.