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NEW AGE E “VECCHI MERCANTI DEL TEMPIO”: CONDIVISIONE

“Il fine delle parole è l’idea; afferrata l’idea metti da parte le parole”
Chuang Zu


Approvo ciò che scrivi e vorrei portare un contributo.
Qualche anno fa dei medici mi hanno diagnosticato una neoplasia (malattia inspiegabilmente definita “incurabile”) e da quel momento è iniziata la mia ricerca spirituale.
Inizialmente si trattava soltanto della ricerca di una “cura alternativa” e successivamente si è tramutata in una ricerca delle mie vere origini, una sorta di riconoscimento di me stessa.
Ho iniziato a vivere pienamente solo dal momento in cui non sono più stata realmente interessata alla “cura fisica”, ma nel periodo in cui la cercavo ho conosciuto varie tecniche che in parte hai citato nel tuo articolo.

Ciò che mi ha particolarmente colpito è come in realtà non fosse la tecnica terapeutica in sé ad interessarmi, ma la persona che me la proponeva e la sua modalità. Quando mi venne proposta in modo speculativo o approssimativo o, ancor peggio, con la presunzione di chi si sente “guaritore” e non “strumento”, allora la mia intelligenza si ribellò.

Ciò che scrivi nel tuo articolo lo trovo giusto, i “mercanti del tempio” possono veramente portarti sulla strada del non ritorno, ma come possiamo accorgerci di essere in loro presenza? Per me la risposta è: “ce ne accorgiamo solo se siamo mossi da una vera ricerca della Verità”. A volte ci rendiamo conto di essere a contatto con degli emeriti ciarlatani ma non ci fidiamo più del nostro intuito perché ce ne siamo per troppo tempo allontanati. E allora capita che ci facciamo consigliare dall’amica che ha visto con i suoi occhi cose “miracolose” che solo quell’uomo o quella donna possono fare! Abbiamo perso il gusto della verità! Se dentro di noi lo avessimo conservato esso ci direbbe sempre chi abbiamo davanti e nessun mercante del tempio potrebbe più imbrogliarci.

Per mia fortuna a volte sono entrata in contatto con esseri meravigliosi che nel donarmi la loro tecnica terapeutica facevano uso di tutte quelle qualità che si trovano al confine tra l’umanità e la divinità; è solo di fronte a uomini di questo tipo che mi sono aperta nella fiducia con vero spirito di ricerca, affidandomi a loro ma sempre mantenendo la consapevolezza che sono io la sola che può operare per me stessa.

Il mio pensiero di oggi è nuovo rispetto a quello di ieri e spero che sia nuovo anche quello di domani. Oggi che sono un po’ più sicura di me e a volte sento quello spirito di Verità che mi guida portandomi verso gli altri e facendomi sentire divinamente bene, penso che le tecniche terapeutiche siano le benvenute laddove possano portare frutto, ma sia benvenuto anche il superamento della tecnica, per chi lo può concepire, che ci porta all’ interno di noi in quel luogo in cui risiede la semplicità del bambino che non ha bisogno di digitare, soffiare o mandare luce perché il suo cuore scoppia già di gioia per la vita.

Sabrina


(06/12/2004)


Non aver paura di crescere è benessere

  
  
 
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