HOME 
CURA DEL CORPO - CURA DELLO SPIRITO - CURA DEL PIANETA - ALIMENTAZIONE - MODA - ESTETICA - VIAGGI - CORSI E SEMINARI - FIERE E CONGRESSI
 VIDEO 
L'ORTO BOTANICO - 100 PAROLE SU - NON SOLO RECENSIONI - GUARIGIONE COME CRESCITA - ANGOLO DELLA PSICOLOGA -DOSSIER-
per Titolo/Descrizione/Autore Contenuto Articoli
News 

 
Pagina 1 di 2
REIKI E CRESCITA PERSONALE
Sono quasi 20 anni che il Reiki è arrivato in Italia. E' ora di riscoprirne il senso autentico.

Giancarlo Tarozzi

Ho avuto l’opportunità di incontrare il Reiki nel mio percorso di ricerca personale nel 1988, praticamente quando si è affacciato per la prima volta nel nostro Paese, e di seguirne quindi l’evoluzione nel tempo: il periodo “pionieristico”, il boom, la fase delle grandi speculazioni in cui tutti si sono improvvisati Reiki Master per cavalcare l’onda, e poi (finalmente) il momento in cui l’ondata di piena, la moda, ha iniziato a scemare e chi è sempre alla ricerca di ciò che fa “tendenza” e soprattutto porta facili guadagni ha rivolto le sue attenzioni altrove..

Dico tutto questo non per amor di polemica (che sarebbe comunque oltre tutto in ritardo sui tempi) ma per sottolineare come nel periodo della “corsa al Reiki” molti abbiano sentito l’esigenza di personalizzarlo, di aggiungere etichette di ogni tipo, dal nome di Maestri spirituali a termini giapponesi, hawaiani, addirittura di Arcangeli, di proporre varianti e modifiche per cercare di offrire un prodotto sempre più competitivo…

Il Reiki è qualcosa di completamente diverso, come ho avuto occasione di descrivere nei due libri che ho dedicato all’argomento e che sono stati pubblicati ormai da molti anni dalle edizioni Amrita.

Reiki è semplicità, è uno strumento essenziale di crescita e guarigione che non lascia particolare spazio all’ego di chi lo propone e nemmeno di chi lo insegna: si è comunque sempre e solo canali che consentono all’Energia di fare il suo lavoro, cioè portare armonia nel corpo e nell’esistenza di coloro che vi si accostano.

Uno degli aspetti che risulta sempre difficile da comprendere a fondo è proprio la sua assoluta semplicità, l’assenza di regole morali, il fatto di indicare un solo Maestro da seguire… il proprio cuore.

In Occidente siamo abituati a considerare la complessità intellettuale come sinonimo di profondità; in altre culture non è assolutamente così: nei miei contatti con maestri di varie tradizioni, da quella andina a quella tibetana, dalle tradizioni dei nativi americani (Hopi, Lakota) a sciamani dell’Amazzonia, ho sempre riscontrato come elemento di base della saggezza spirituale l’idea che lo spirito utilizza la mente per elaborare la Realtà, al tempo stesso però i limiti delle conoscenze intellettuali possono ostacolare una comprensione più profonda di aspetti non dualistici che vanno al di là della metodologia intellettuale incentrata soprattutto sull’utilizzo dell’emisfero sinistro del cervello con tutto il suo armamentario di logica cartesiana e dualistica, rispetto a quello destro molto più vicino ad una comprensione sintetica e d’insieme.


  
1 | 2
 
  invia articolo per e-mail stampa l'articolo