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Alex Zanotelli e la privatizzazione dell'acqua
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Parola chiave cercata nera
Continuano le operazioni per arginare la marea nera che stanno costando alla BP miliardi di dollari. Adesso, arrivano le dichiarazioni di chi il disastro lo ha provato sulla propria pelle. Tyrone Benton, operaio sopravvissuto all'esplosione della piattaforma Deepwater Horizon dice al mondo che la BP sapeva dei problemi al sistema di sicurezza. di Andrea Boretti - 28/6/10
Un unico conto finale, così alcuni Tg hanno descritto l'epilogo del disastro nel Golfo del Messico. Peccato che l'epilogo ancora non ci sia stato. La perdita di greggio, infatti, continua. Intanto, in giro per il web e sui canali non ufficiali di informazione sono tante le voci sulla faccenda. Alcune di queste si riferiscono a nuovi pennacchi di petrolio trovati sul fondale del Golfo. In rete, insomma, è in corso un vero e proprio gossip di controtendenza. Di seguito la testimonianza di Debora Billi. di Debora Billi - 8/6/10
A più di un mese dall'incidente della piattaforma petrolifera avvenuto nel Golfo del Messico, la situazione non sembra essere molto diversa dall'esplosione del 22 aprile. La Bp, intenta a realizzare un nuovo tentativo che possa arginare il disastro, dovrà rispondere di quanto accaduto. Cominciano quindi le inchieste civili e penali che porteranno in tribunale i responsabili del disastro. Queste le decisioni di Obama e del ministro della giustizia americano Eric Holder. di Salvina Elisa Cutuli - 4/6/10
Continua l'allarme marea nera nonostante sia passato quasi un mese dal disastro avvenuto nel Golfo del Messico. La BP, in tempi non sospetti, aveva affermato che era improbabile che si verificasse una catastrofe, così come era improbabile che la costa venisse devastata dal petrolio in caso di disastro. Le immagini di questi giorni raccontano esattamente il contrario. - 19/5/10
Il biochar, ovvero la Terra Nera che da millenni viene utilizzate come fertilizzante dagli indios, potrebbe salvarci dal riscaldamento globale. La si ottiene carbonizzando residui organici: metà delle emissioni di carbonio di questi residui viene catturato e sottratto all’atmosfera. Alcuni paesi in via di sviluppo sperano che il biochar venga già preso in considerazione nell’incontro di dicembre per il protocollo “post-Kyoto”. di Elisabeth Zoja - 29/3/09