HOME 
CURA DEL CORPO - CURA DELLO SPIRITO - CURA DEL PIANETA - ALIMENTAZIONE - MODA - ESTETICA - VIAGGI - CORSI E SEMINARI - FIERE E CONGRESSI
 VIDEO 
L'ORTO BOTANICO - 100 PAROLE SU - NON SOLO RECENSIONI - GUARIGIONE COME CRESCITA - ANGOLO DELLA PSICOLOGA -DOSSIER-
per Titolo/Descrizione/Autore Contenuto Articoli
Gustosamente 

 
Pagina 2 di 2
Le origini più natalizie spettano comunque al Panforte senese: si narra infatti che un bambino volesse portare in dono a Gesù Bambino un buon dolce, ma che non avesse altro che un pane con le mandorle. San Giuseppe lo benedisse e questo si tramutò nel buonissimo Panforte.
Secondo la storia, invece, il Panforte nacque intorno al XII secolo, quando gli ospiti nel Monastero di Montecellesi furono costretti a pagare l’affitto alle monache sotto forma di dolci. Per ripagarle del servizio inventarono un dolce molto ricco, carico di miele, canditi, mandorle, spezie e molto zenzero, i Panes pepatos et melatos, da cui il nome Panpepato, antenato del Panforte.

Il Panforte ha, in effetti, una ricetta meno ricca rispetto al Panpepato: si riteneva che quest’ultimo avesse virtù afrodisiache, e veniva offerto alle coppie litigiose…Quando volle assaggiarlo la Regina margherita di Savoia, si ritenne sconveniente proporgli la ricetta originale: il pepe venne sostituito dalla vaniglia e venne aggiunta della zucca per attenuare il sapore forte (a discapito del nuovo nome).

E come dimenticarsi del multiforme Torrone? Alle mandorle, al cioccolato, bianco o scuro, morbido o terribilmente duro.
La tradizione del Torrone nasce nel 1440 a Cremona, in occasione delle nozze tra Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti, e vuol rappresentare il Torrazzo, l’antica torre cittadina risalente a circa due secoli prima.
Ma il Torrone ha anche un’importante valenza mistica, perché la sua pasta quasi vetrosa simboleggia l’amalgama filosofale e, come il Panforte, è ricco di mandorle, frutti della sapienza.

I dolci di Natale sono ancora numerosissimi, ma uno in particolare, amato dai bambini e ricco di simbologia, merita di essere ricordato: il bastoncino di zucchero.
Secondo la tradizione, il bastoncino di zucchero fu inventato da un pasticcere che voleva creare un dolce che simboleggiasse Gesù Bambino: scelse di unire in una spirale il bianco della purezza ed il rosso dell’amore. Il bastoncino ha forma di J per riprendere la forma del bastone dei pastori, ed è fatto di caramello solido per simboleggiare la forza del Bambinello, secondo Matteo (16:18) “la roccia su cui sono costruite le nostre vite”. Il sapore di menta deriva dalla pianta dell’Issopo, un’essenza simbolo di purificazione.

Ecco quindi che mangiare i dolci natalizi diventa sia una golosità che il segno del perpetuarsi di una cultura, espressa in forma culinaria. Quindi quando mangiate il Panettone pensate al povero Toni (e compratene uno ricco di uvette…) e se volete passare un Natale sotto le coperte, mangiate un buon Panpepato (ma se non volete fare fiasco non sbagliatevi con il Panforte).
E mi raccomando, dopo il bastoncino di zucchero, prima di andare a letto lavatevi i denti!!!


(22/12/2006) - SCRIVI ALL'AUTORE


Conoscere cosa mangi è benessere

1 | 2
  
 
  invia articolo per e-mail stampa l'articolo