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GIORGIO FALETTI
"Non ci credere ma oggi quest'uomo è il più grande scrittore italiano". Antonio D'Orrico, Sette-Corriere della Sera

Giorgio Faletti, nato ad Asti il 25 novembre 1950 si è laureato in Giurisprudenza ma presto ha iniziato la sua carriera televisiva.

Il debutto nel piccolo schermo arriva nel 1982 con la trasmissione "Pronto Raffaella" condotto da Raffaella Carrà, per poi continuare su Antenna 3 Lombardia con "Il guazzabuglio" al fianco di Teo Teocoli per la regia di Beppe Recchia.

E proprio dalla fantasia di Beppe Recchia, nel 1985, nasce Drive In. Tra i personaggi di Giorgio Faletti, ricordiamo il "Testimone di Bagnacavallo", lo stralunato "Carlino" (famoso per il tormentone sul "giumbotto"), e “Vito Catozzo".

Il suo successo viene confermato con la partecipazione a Emilio. Qui, il popolare comico si trasforma in "Franco Tamburino" improbabile stilista di Abbiategrasso.

Negli anni seguenti Faletti si dedica alla musica, raggiungendo il grande pubblico con l’hit “Signor Tenente”, secondo al Festival di San Remo 1994.

L’ultimo mutamento è del 2002. Nelle librerie italiane esce “Io uccido”. In molti storcono il naso. Ma i numeri diranno che ancora una volta Giorgio ha vinto la sua scommessa.

Il 5 ottobre 2004 viene pubblicato il secondo libro di Faletti - "Niente di vero, tranne gli occhi" - in cui il beffardo assassino protagonista del thriller compone i corpi delle sue vittime come i personaggi dei Peanuts.

Nell'ottobre 2006, infine, esce nelle librerie (ed è subito successo) "Fuori da un evidente destino", per l'approfondimento del quale rimandiamo alla recensione "linkata" qui a destra".

Nel frattempo, Faletti trova anche il tempo di interpretare il professore, infame ma comprensivo, in "Notte prima degli esami". Ma è come scrittore che la critica lo ha incoronato re.

Jeffrey Deaver, maestro del thriller, autore di numerosi best-seller ("Il collezionista di ossa", "Lo scheletro che balla", "La scimmia di pietra", per citarne alcuni), nel 2004 ha detto di lui e del suo lavoro: "Uno come Faletti dalle mie parti si definisce "larger than life", uno che diventerà leggenda".

Forse aveva ragione.



(02/12/2006)


Amare l'arte è benessere

  
  
 
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