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PEER GYNT: UN TRIO NORVEGESE ALL’OPERA
Le coreografie di Renato Zanella, l’astro italiano dell’Opera di Vienna, debuttano sul palco dell’Opera di Roma per uno spettacolo tra fiaba moderna e riflessione postmoderna. Tra frammenti dell’io incostante di Peer Gynt e le dolcezze del canto di Solveig.
Dal 7 all'11 novembre.


Livia Bidoli

Peer Gynt, l’opera che Ibsen compose mentre era in viaggio in Italia, tra l’altro proprio a Roma, è stato musicato dieci anni dopo la sua scrittura, nel 1876, da Evard Grieg. Costituisce un unicum sonoro con il testo ispiratore che narra di un giovane alla ricerca di sé stesso, delle risposte alle domande insopprimibili sul senso della vita e su come diventare noi stessi. Peer Gynt, nella sua insaziabile brama di esplorare il mondo, attraversa molti paesi, recandosi fino in Arabia, nella ricerca senza tregua di guadagnare il denaro perduto dal padre dissoluto. Scoprendosi sempre più povero di soldi e ricco di illusioni che lo stimolano a non abbandonare una ricerca che si rivelerà vana, se non nella scena finale con Solveig, la donna che lo ha atteso per tutta la vita e scioglierà l’incanto di Peer con la sua languida voce. Peer sarà redento grazie a lei, come l’Olandese Volante di Wagner grazie a Senta.

Un giovane neo-espressionsita come Zanella sceglie insieme al regista Menegatti proprio i quadri angosciosi di Munch per rappresentare le scenografie, curate da Cristian Biasci, che ben esprimono visivamente il dramma di un uomo che, nonostante le sue peregrinazioni, non si evolve. I suoi viaggi lo trascinano in esperienze straordinarie, l’incontro con i Troll nella foresta incantata, le ragazze che seduce e abbandona, tra cui la Principessa Verde (Gaia Straccamore), l’anitra fatata (Myrna Kamara), senza tuttavia inciderlo in profondità. In tutte le scene però il sottofondo musicale annuncia e indica chiaramente quanta nostalgia per le radici nordiche, il luogo d’origine del protagonista, attraversi sia Peer Gynt che i due autori norvegesi, Ibsen e Grieg, senza tralasciare Munch.

I brani delle suite, come il Mattino, la Morte di Ase (la madre di Peer Gynt) e Alla corte del Re della Montagna, sono i motivi celebri che hanno permesso a questo capolavoro nordico di essere quasi immediatamente conosciuto al pubblico intero e, nel balletto, saranno eseguiti nella loro completa estensione, come da partitura originale. Una danza tra sogno e realtà, ricordo e nostalgia di caldi universi imbiancati dalla neve del Nord.

Peer Gynt: balletto in tre parti dal testo di Henrik Ibsen. Musica: Edvard Grieg. Direttore: Peter Tiboris; Coreografie Renato Zanella; Regia Beppe Menegatti. Danzatori: Carla Fracci (Ase); Egon Madsen/Alessandro Molin/ Alessio Carbone (Peer Gynt a 20/40/60 anni); Uomo in nero (Mario Marozzi); Sara Loro (Solveig); Gaia Straccamore (Principessa Verde). Orchestra e Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera. Nuovo allestimento.

INFO
Peer Gynt
Teatro dell’Opera di Roma
Prima rappresentazione: 7 novembre
Repliche: fino all’11 novembre
Biglietti da 11 a 65 euro
Piazza Beniamino Gigli 7
Tel. 06-481601
Fax 06-4881253



(05/11/2007) - SCRIVI ALL'AUTORE


Conoscere la forza della musica è benessere

  
  
 
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