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NON PRENDERE IMPEGNI STASERA
TITOLO ORIGINALE: Non prendere impegni stasera
REGIA: Gianluca Maria Tavarelli
CON: Giorgio Tirabassi, Luca Zingaretti, Alessandro Gassman, Francesca Inaudi, Paola Cortellesi, Micaela Ramazzotti
ITALIA 2006
PRODUZIONE: Taodue Film
DURATA: 96’
GENERE: Drammatico
VOTO: 6
DATA DI USCITA: 22 Giugno 2007

Georgia Andreoli

In una Roma quasi irriconoscibile, s’intrecciano le storie di coppie tra i trenta e i quaranta anni. La solitudine nonostante gli incontri, le uscite e i sentimenti che li legano, regna sovrana.

Presentato nella rassegna Orizzonti del 63º Festival di Venezia, “Non prendere impegni stasera” è un film corale, interpretato da molti attori bravi. Un drammatico Giorgio Tirabassi che interpreta Pietro, un uomo separato che scopre di avere un tumore; un divertente ma amaro Alessandro Gassman che pieno di nevrosi, gira per la città in cerca dell’ex fidanzata; un’ingenua e bella Micaela Ramazzotti che, se pur la più giovane, imparerà presto ad affrontare i dispiaceri della vita.

La sceneggiatura è molto articolata e ben scritta; i dialoghi non sono banali, tranne alcune eccezioni, e ti fanno entrare appieno nel contesto.
Roma è stata filmata nei suoi angoli più nascosti, diventa difficile riconoscerla in alcune scene, come se si volesse creare un’atmosfera neutra, in cui le storie narrate rappresentino le generazioni di quarantennio di tutta Italia e non di una particolare città. Il regista (G. M. Tavarelli) ha voluto fare un’indagine sulla vita dei quarantenni di oggi, pieni di paure, ansie e frustrazioni. Le generazioni del Terzo Millennio sono figlie di un’epoca di benessere e si ritrovano a fare i conti con i propri disagi interiori.

Non si accontentano mai, cercano scappatoie, nuove emozioni, sono insoddisfatte e impaurite.
Un film che ricorda il cinema francese di introspezione e Gabriele Muccino de “L’ultimo bacio”, ma manca di spessore registico.
Le scene sono girate senza uno stile strutturato, somigliante più ad una miniserie che a un lungometraggio.

L’idea è molto buona e fa riflettere sulla nostra società; ma sarà un po’ per il cast rubato esageratamente dalle più note serie televisive (“Distretto di polizia”, “Ris”, “Il commissario Montalbano”), un po’ per la regia poco travolgente, che il risultato sembra non essere degno delle aspettative.



(18/07/2007) - SCRIVI ALL'AUTORE


Amare l'arte è benessere

  
  
 
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