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FRIZZI ALLA RICERCA DELLA SUA IDENTITA' NASCOSTA…
La RAI cerca l’alternativa ad Affari tuoi proponendo il game show investigativo “I soliti ignoti – identità nascoste” condotto da Fabrizio Frizzi tra le 20,40 e le 21,15 su Raiuno. Sarà una scelta vincente o l’ennesimo flop?

Andrea Cacia

Per la verità la trasmissione, al debutto televisivo lunedì scorso, non ha fornito alcuna indicazione positiva: la puntata si è aperta come se fosse la milionesima anziché la prima; non una presentazione, non un tono enunciativo incalzante da parte del conduttore, non una spiegazione sulle regole del gioco, quasi a volerci sorprendere sull’innovatività del programma che è tutto tranne che spettacolare.

Il format nato in America col nome di “Identity” risulta annacquato nella nostra tv, manca di verve e si mostra nella sua estrema semplicità: dieci personaggi misteriosi devono essere identificati dal concorrente abbinandoli alle dieci proposte di identità.

Gli ignoti del programma vengono poi selezionati uno ad uno secondo un ordine prestabilito (così non è nella versione straniera dove il concorrente ordina gli abbinamenti a suo piacimento): il gioco, una sorta di “Indovina Chi?” televisivo, risulta quindi pilotato e poco accattivante; forse il divertimento sarebbe scaturito proprio dal rifacimento del gioco da tavola in tv.

Ogni personaggio segreto porta con sé una grossa carta d'identità nella quale è scritta l’eventuale vincita, svelata soltanto in seguito alla formulazione della scelta effettuata dal concorrente e poi vinta se l'identità è indovinata. In caso di errore, il concorrente vede azzerato il montepremi accumulato da tutti gli abbinamenti corretti precedenti e continua a giocare con i rimanenti accostamenti, potendo sfruttare le ridotte possibilità di fallire e tre aiuti a sua disposizione, attraverso i quali il soggetto misterioso cita alcune informazioni su di sé utili a comprendere chi sia col minimo sforzo. Nel caso in cui tutti i dieci soggetti vengano indovinati senza errori, il concorrente vince 250 mila euro.

Ma veniamo al dunque: cosa non funziona in questo show?
A parte il rodaggio della nuova conduzione – e speriamo che Frizzi si riprenda dal torpore iniziale – ci sono diversi elementi che rendono il programma noioso: l’idea del martelletto tribunalizio alla Sante Licheri (che Frizzi abbia avuto l’ispirazione dalla Dalla Chiesa, sua ex consorte?) usato dal concorrente per confermare l’identità scelta, di cui francamente non se ne avverte la necessità; la fissità dei volti degli ignoti di cui non abbiamo un’ insistita inquadratura che consenta anche al pubblico a casa di avere un’idea generale; la musichetta di suspance che accompagna la risposta dell’ignoto, la quale viene comunicata senza stacco musicale così da creare scompiglio e confusione per la sovrapposizione tra voce e musica poiché l’affermazione dell’ignoto avviene senza una tempistica precisa.

Vorremmo tornare a vedere Frizzi nella veste di anchorman, in stile Scommettiamo Che?, perché sembra un pesce fuor d’acqua, senza idee e fin troppo pacato nel linguaggio.

Se il conduttore non punge, questa trasmissione da sola non può farlo; da qui al 27 luglio comunque la strada è lunga, e dagli ascolti sempre elevati di Cultura Moderna, di Antonio Ricci, arriverà la scossa che spingerà il game show a un cambio di rotta, se vorranno evitare l’ennesimo flop.



(15/06/2007) - SCRIVI ALL'AUTORE


Capire, criticare, divertirsi, non assuefarsi è benessere

  
  
 
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