HOME 
CURA DEL CORPO - CURA DELLO SPIRITO - CURA DEL PIANETA - ALIMENTAZIONE - MODA - ESTETICA - VIAGGI - CORSI E SEMINARI - FIERE E CONGRESSI
 VIDEO 
L'ORTO BOTANICO - 100 PAROLE SU - NON SOLO RECENSIONI - GUARIGIONE COME CRESCITA - ANGOLO DELLA PSICOLOGA -DOSSIER-
per Titolo/Descrizione/Autore Contenuto Articoli
News e recensioni 


 
Pagina 1 di 1
UN WEEK-END IN CITTA'. ARRIVANO I BLOC PARTY
In attesa di vederli dal vivo fra pochi giorni in Italia, riascoltiamo i Bloc Party nel loro secondo lavoro, A Weekend in the City.

Miriam Giudici

Stanno per arrivare in Italia i Bloc Party, e finalmente potremo vedere come funziona dal vivo il loro secondo album, A Weekend in the City.
Una grossa responsabilità del quartetto londinese: quando hai alle spalle un disco d'esordio che ha fatto il botto come Silent Alarm, quando la stampa inglese ti addita all'unanimità come la “next big thing” del rock britannico, è dura arrivare sereni al banco di prova del secondo disco, ed è dura ripetere il successo della prima volta – sapendo che le aspettative di critica e pubblico sono altissime.

Con A Weekend in the City i Bloc Party fanno la scelta coraggiosa di non continuare interamente nel solco del primo album: ed ecco che rinunciano a quei riff potenti e un po' furbetti, di quelli che ti si stampano in testa, a favore di una maggiore complessità. Il risultato è un lavoro che ai primi ascolti può risultare indigesto a chi si era entusiasmato per Silent Alarm, ma sicuramente la band riesce a proporre un sound più personale e maturo, evitando di pescare a piene mani nel ricco filone del revival new wave che aveva caratterizzato il primo album, e che adesso va per la maggiore. Gli estimatori del genere troveranno comunque una splendida seconda traccia, Hunting for Witches, che ricorderà le sonorità del passato e che – siamo certi – darà occasione di scatenarsi sotto il palco. Allo stesso modo sarà cantata a squarciagola Uniform, in lizza per diventare un classico della band.

Il pezzo che più caratterizza l'album, e che più incarna la linea che il gruppo ha deciso di seguire, è però The Prayer, che è stato anche scelto, significativamente, come primo singolo: un pezzo elettronico, senza chitarre, dalla ritmica dispari, che pure ha un ritornello che si insinua dolcemente fra i pensieri. E ci resta per un po'.

Anche l'idea di base che sorregge l'album è matura, e ambiziosa: in un momento in cui il consumo musicale sembra essere disordinato, parcellizzato, in un periodo in cui la storica forma dell'album come sequenza coerente di brani sembra essere superata dal download, legale o meno, di singoli pezzi sparsi, i Bloc Party decidono di andare alla ricerca, se non proprio del concept album, almeno di un'unitarietà di fondo. L'idea è dunque quella del “weekend in città”, ed è così i brani raccontano di piccole storie metropolitane: razzismo, droga, morte, sesso, malessere e straniamento.

Il ritratto in musica di una generazione è completo: i Bloc Party sanno comporre un suono che mescola imprescindibili riferimenti al passato con soluzioni personali e contemporanee, elettroniche e danzerecce; e sanno restituire pienamente l'atmosfera eccitante e insieme angosciante delle nostre metropoli. Il gruppo stesso, composto da venticinquenni, è lo specchio della composizione “meticcia” che sempre più caratterizza le nostre grandi città: il batterista Matt Tong è asiatico e il frontman e chitarrista Kele Okereke è di origini nigeriane. La sua è una delle voci più espressive e inconfondibili del panorama rock di oggi, e Kele stesso sembra l'incarnazione di tendenze che guardano al futuro: abbattimento dei confini tra generi diversi, tra passato e futuro, tra generazioni, tra gruppi “etnici”.

Questo è sicuramente abbastanza a far sì che i Bloc Party non siano l'ennesima meteora, sparata in cielo dalla stampa musicale britannica e velocemente ricaduta a terra. Sono un gruppo maturo, che sa parlare nel profondo al pubblico contemporaneo... e che in pista sa farlo scatenare.

Gli appuntamento sono quindi per il 12 maggio all'Estragon di Bologna e per il 13 maggio all'Alcatraz di Milano.



(08/05/2007) - SCRIVI ALL'AUTORE


Conoscere la forza della musica è benessere

  
  
 
  invia articolo per e-mail stampa l'articolo