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NERO BIFAMILIARE. L'ESORDIO DI ZAMPAGLIONE
TITOLO ORIGINALE: Nero Bifamiliare
REGIA: Federico Zampaglione
CON: Claudia Gerini,Luca Lionello, Adriano Giannini, Cinzia Leone, Max Giusti
ITALIA 2007
DURATA: 90 min.
GENERE: commedia
VOTO: 6,5
DATA DI USCITA: 13 Aprile 2007

Emanuela Graziani

Marina (Claudia Gerini) e Vittorio (Luca Lionello) vogliono dare una svolta alla loro vita comprando una villetta bi-familiare in un elegante comprensorio romano. Qualcosa di imprevisto però minaccia il loro perfetto idillio: la strana coppia di vicini di casa.

Nero Bifamiliare segna l’esordio alla regia di Federico Zampaglione, cantante e autore del gruppo Tiromancino. Il film, girato con particolare attenzione all’atmosfera visiva e percettiva del video clip, affronta il problema delle difficoltà di comprensione e di accettazione che nascono quando si scontrano due culture diverse. Nero Bifamiliare, che uscirà nelle sale italiane il 13 Aprile, un progetto ambizioso nato dalla collaborazione con la casa di produzione Moviemax e la Mirakhan Entertainment, può essere definito una commedia nera e graffiante sui vizi, le ossessioni e le debolezze di una società iperattiva e traffichina, una società incapace di sostenere il peso delle emozioni e delle pressioni quotidiane. La sceneggiatura di Zampaglione, vincente per alcuni brillanti aspetti scenografici, come l’immersione onirica del personaggio principale, afflitto dal pensiero del presunto tradimento di sua moglie Marina, non riesce, però, a mantenere un perfetto equilibro narrativo, ponendosi a metà strada tra il genere commedia e il dramma.

Nei dialoghi e in tutto l’assetto comunicativo del film, si evince la mancanza di una struttura narrativa che faccia da collante con l’ingarbugliata situazione di Vittorio e Marina, la coppia ossessionata da uno spasmodico desiderio di rivalsa nei confronti dei loro vicini di casa.

Il conflitto che ne segue mette in evidenza il contrasto di base fra perbenismo borghese e spontaneità popolaresca, ma la vicenda raccontata soffre di un turbine di azioni senza senso che potevano essere evitate con disinvoltura dal regista. Se dal punto di vista della sceneggiatura la pellicola mostra un handicap di fondo, in quello più propriamente registico e visivo vi sono invece buone probabilità di riuscita.

Ciò che affascina il pubblico nel film esordio di Federico Zampaglione, è dunque l’intensa sfumatura della sua macchina da presa, così profondamente immersa nel contrasto luminoso dei soggetti ritratti, come volti di donna mescolati al rossore degli aranci e dei gialli, di interni brillanti e fortemente cromatici.

La strana combinazione tra diffidenza e attrazione per il diverso che caratterizza Nero Bifamiliare è, nonostante la suddetta limitatezza narrativa del lungometraggio, una sperimentazione più che apprezzabile nel cinema nostrano, sempre più bisognoso di idee e contenuti fertili, di linguaggi originali capaci di sublimare la consuetudine dei prodotti degli ultimi anni; una sorta di isola che non c’è a cui affidare l’immagine di un rinnovato cinema italiano.

Una nota di merito va poi alla colonna sonora del film, scritta e realizzata per l’occasione dallo stesso Zampaglione, un mix tra melodia e musica elettrica.



(11/04/2007) - SCRIVI ALL'AUTORE


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