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DAL BAROCCO ALLE AVANGUARDIE
I concerti della Filarmonica Romana riservano spesso delle sorprese, e questo è il caso del Duo pianistico formato dalla coppia, anche nella vita, di Evgenij Koroliov e Ljubka Hadzigeorgieva. Nel concerto del 29 marzo il programma, partendo dall’eccentrico barocco di Scarlatti, giunge alle note telluriche di Strawinsky, subito dopo La tempesta di Beethoven.

Livia Bidoli

La sera del 29 marzo, un programma in crescendo ha offerto al pubblico della Filarmonica opere immortali di tre "grandi" della musica, la cui potenza creativa, sebbene conosciuta, riesce a stupire ogni volta.
La serata si è aperta con le note vivaci, quasi allegre e leggere delle Cinque Sonate per clavicembalo di Domenico Scarlatti (1685-1757), cui è seguita anche la Sonata in re minore op. 31 di Ludwig van Beethoven (1770-1827). In questa opera, soprannominata La tempesta e per cui l’autore indicò di ricercarne individualmente il significato, si registra un suono profondo e arcano che esplora spazi emozionali ricchi di sospiri e rimpianti. La tonalità in re minore e la ripetuta ripresa del tema del Largo durante l’Allegro, rinforza il disseminarsi tra le note di un sostrato perturbante. La visione che Beethoven ebbe prima di scrivere la sonata si percepisce chiaramente dalla minacciosa incombenza delle note più scure e spesse. E davanti a noi si materializza il cavaliere al galoppo nella nebbia del crepuscolo, che il compositore scorse dalla finestra della sua casa di Heiligenstadt.

La seconda parte del concerto, a quattro mani, vede la partecipazione straordinaria della moglie di Koroliov, Ljubka Hadzigeorgieva, con cui ha inciso la maggior parte delle registrazioni dedicate a Bach. In programma, Le Sacre du Printemps, nella trascrizione a quattro mani di Stravinsky stesso (1882-1971), eseguita dalla coppia di artisti con una tecnica ed una decisione che lo stesso autore avrebbe apprezzato. Ljubka Hadzigeorgieva sulle parti basse è suggestivamente possente, mentre Koroliov sembra elevare la composizione aldilà della ridondanza simbolica di un’opera che fin dalla sua prima esecuzione, nel 1913, ha creato scandali. Le scosse telluriche cui fa riferimento Jacques Rivière nella sua recensione sulla Nouvelle Revue Française, sono il materiale centrale che dona alla Sagra la sua forza immaginifica che arriva a stravolgere gli animi dall’interno. La violenza ritmica dei due accordi centrali degli Auguri primaverili invitano ad una ritualità primitiva che termina con uno scroscio di irregolarità ritmiche presenti quasi ad ogni battuta, fin nella danza sacrificale a conclusione dell’opera.

Il Programma
Pianoforte: Evgenij Koroliov e Ljubka Hadzigeorgieva
Domenico Scarlatti: Sonate K. 11, K. 519, K. 518, K. 208, K. 427.
Ludwig van Beethoven: Sonata in re minore op. 31 n. 2, La tempesta.
Igor Strawinsky: Le Sacre du Printemps (versione per pianoforte a quattro mani).

Il concerto del 19 aprile è dedicato a Mozart con la Sinfonia in la maggiore K. 201, Concerto per pianoforte e orchestra in mi bemolle maggiore K. 271 ed il Concerto per pianoforte e orchestra in do maggiore K. 246. Orchestra da camera di Mantova, Direttore e solista Alexander Lonquich.

INFO
Teatro Olimpico
Piazza Gentile da Fabriano 17
Prezzi: € 25,00 - 20,00 - 15,00
Per gli iscritti alla Sezione Giovanile € 6,00 Go Card € 9,00
Fino a due ore prima del concerto, diritto di prevendita
Info tel. 06-3265991



(30/03/2007) - SCRIVI ALL'AUTORE


Conoscere la forza della musica è benessere

  
  
 
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