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PERSEPHONE
STRAWINSKIJ E I RITI DELLA PRIMAVERA

Pamela Villoresi è l’io narrante in questa nuova messinscena per un doppio Strawinskij: le opere sono Perséphone e Le Sacre du Printemps, due opere dedicate al mito della primavera. Due balletti che uniscono le massime avanguardie del Novecento: André Gide e Igor Strawinskij.

Livia Bidoli

Il doppio balletto, in un nuovo allestimento, è stato curato nelle coreografie da Millicent Hodson, già autrice della coreografia scorsa per il Teatro dell’Opera, rinnovata però quest’anno con Kenneth Archer e improntata sulle coreografie originali di Nijinskij per Le Sacre du Printemps. Le due ballerine che interpretano Perséphone sono Anjella Kouznetsova e Sara Loro, con Carla Fracci, la madre Demetra e Fabio Grossi, Plutone. Per Le Sacre du Printemps, Gaia Straccamore, Alesandra Iosifidi e Anabel Segura danzano nella parte di L’Eletta, partecipa inoltre Mario Marozzi.

La versione mitologica della storia di Persefone subisce una rilettura profonda da parte di Gide, che trasforma in libera scelta quella che nel mito è la condanna della figlia di Demetra a trascorrere sei mesi all’anno nelle profondità del regno delle Ombre. Una riflessione filosofica si impone a Persefone che decide di propria volontà di rimanere con chi soffre, un sacrificio che si rispecchia anche nel personaggio di L’Eletta, nella seconda parte dello spettacolo.

La musica di Strawinskij risuona ironicamente e beffardamente sullo sfondo mitico che Gide dipinge in maniera provocatoria e avanguardistica rispetto ai costumi del tempo. I conflitti fra i due artisti si rivelano nella musica che stranamente aggiunge proprio per questo un che di étrange, un fascino oscuro all’intera opera.

Nella lettura psicoanalitica del mito è presente questa scelta inconsapevole di Persefone/Euridice annunciata dall’accettazione della melagrana offertagli da Plutone/Ade, in Gide si trasforma nel fulcro dell’opera. Una scelta attuale come simbolo di compassione, di condivisione del dolore e solidarietà per un’umanità meno fortunata a cui molti aderiscono attivamente.

Ida Rubinstein, genio del teatro sebbene attrice e cantante non eccelsa, fu la prima ad interpretare Perséphone nel 1933, dopo averla commissionata a Gide e Strawinskij.

Le Sacre du Printemps è stata invece musicata prima, nel 1913, e presentata ad un pubblico piuttosto sconcertato per le innovazioni presenti sia nella musica sia nella coreografia di Nijinskij. Una parte fondamentale nelle due opere, soprattutto in Perséphone, la gioca il coro, evidenziatore cromatico del rito sul quale è incentrato il dramma.

Perséphone. Melodramma in tre parti di André Gide
Le Sacre du Printemps. Quadri della russia pagana in due parti
Testi: Andrè Gide, versione di Vittorio Gui; libretto di Igor Stravinskij e Nicolas Roerich. Musica: Igor Strawinskij. Direttore: Will Homburg; Regia: Beppe Menegatti ; coreografia Millicent Hodson/Kenneth Archer/Nijinskij; scene Bruno Caruso; costumi Anna Biagiotti. Orchestra, Coro e Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera.


INFO
Perséphone/Le Sacre du Printemps
Teatro dell’Opera di Roma
Prima rappresentazione: 27 marzo
Repliche: fino al 1° aprile
Biglietti da 11 a 65 euro
Piazza Beniamino Gigli 7
Tel. 06-481601
Fax 06-4881253



(26/03/2007) - SCRIVI ALL'AUTORE


Conoscere la forza della musica è benessere

  
  
 
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