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LA PUPA E IL SECCHIONE
ULTIMA PUNTATA DI UN SUCCESSO "EQUIVOCO"

Essere donne di sinistra significa essere colte e racchie e di destra “gnocche” e ignoranti? Ed essere “pupe” significa non saper riconoscere Kennedy, mentre un “secchione” deve essere ineluttabilmente ributtante? O forse, c’è qualcosa che non funziona nei presupposti che hanno mosso questo reality?

Daniela Mazzoli

La prima volta che ho visto il programma volevo scrivere una lettera al Presidente della Repubblica. Non era possibile che quelle donne lì potessero esercitare il diritto di voto; che delle persone incapaci di riconoscere la foto di Pertini, di Marx, di Dante potessero votare in questo Paese. Non era possibile, pensavo, che questa fosse la democrazia, perché allora l’ignoranza non la si può considerare un problema individuale, privato.

L’ignoranza è un danno collettivo. Lei, quella lì, che forse per motivi di copione si dimena sul tavolo con un sorriso ebete e l’aria di ‘chisseneimportasenonlaso, tantomisbavanotuttidietrolostesso’ non è una poveretta da compatire e che fa tanta tenerezza. E’ una che decide anche per me, per tutti: chi andrà in parlamento, se il referendum raggiungerà il quorum, quale sindaco si occuperà dei rifiuti e delle strade. Tanto per dire.

Poi ho smesso di guardarlo il programma, tranne inciamparci nello zapping pubblicitario. Sempre peggio. Ma chi sono quegli uomini ridicoli che hanno voluto spacciare per secchioni? Il secchione della mia classe al liceo era un campione di pattinaggio artistico con un fisico che la metà bastava per arrossire ogni volta che ti chiedeva di ripassare la lezione. E il secchione più secchione negli anni dell’università –poi laureato in ingegneria elettronica- era un po’ più carino di Leonardo di Caprio. Ecco, non dico che sia questa la regola però di bei ragazzi che studiano sono pieni gli atenei.

Quelli lì non si lavavano nemmeno, visti nudi facevano senso. Una volta ho visto Monti (uno dei cosiddetti “secchioni”) attaccato come l’uomo ragno che mangiava la lasagna sul collo della bella di turno. Una cosa rivoltante. Fossi stata una “pupa” non mi sarei mai fatta insegnare niente da uno così.

Tutti sanno che l’arma principale con cui attrarre gli studenti alla materia è la fascinazione, il carisma del professore. Ogni alunno devo essere un po’ innamorato del professore. Così’ si diventa filosofi, fisici, storici, matematici. Così anche Platone s’avvio alla brillante carriera di cui ancora godiamo i frutti: grazie all’attrazione di Socrate.

Questi erano solo dei ragazzi poco attraenti che a forza di non avere rapporti con le donne hanno smesso di considerarsi uomini: si sono dati alla nozione, allo studio del dettaglio, alla divisione dell’atomo, lasciando fuori tutto quello che invece determina la cultura, una conoscenza critica della realtà.

Ora, alla fine del programma, vengono travolti dalla curiosità mediatica e rilasciano dichiarazioni molto logiche ma un po’ sprovvedute. Dicono: basta con la vita dedicata allo studio, andremo in palestra e recupereremo il tempo perduto, ci depileremo come tutti gli altri! Ma non si rendono conto, gli sventurati, che hanno vissuto le ultime settimane in una condizione surreale e irripetibile, con donne estremamente ignoranti ma molto belle nel letto, che tentavano addirittura di sedurli.

Quando la telecamera si spegnerà quelle donne, e tutte le altre dello stesso tipo, li lasceranno cadere sul pavimento senza paracadute trattandoli come avrebbero fatto se non ci fosse stata di mezzo la tv.

L’impostazione del programma è il risultato della semplificazione di un pregiudizio sulla realtà, che è infatti più complessa e prevede l’esistenza di donne seducenti ma anche colte e di uomini che, essendo fisicamente sgradevoli, risultano pure assai ignoranti. La semplificazione parte, però, dai vertici, se l’autrice Simona Ercolani afferma senza imbarazzo: “è un reality di sinistra perché alla fine sono andate avanti non le ragazze più gnocche ma quelle che si sono impegnate un po’ a studiare”… teorizzando quindi che l’ignoranza è di destra.

Sconcertante come linea di pensiero: vuol dire che la sinistra colta è piena di racchie?



(23/10/2006) - SCRIVI ALL'AUTORE


Capire, criticare, divertirsi, non assuefarsi è benessere

  
  
 
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