ESSENZIALE SILICIO. UN ALLEATO NATURALE
Tratto da NATURA&BENESSERE n°5 Dalle antiche credenze popolari ai più recenti studi di laboratorio, il Silicio è sempre stato ritenuto dotato di proprietà fondamentali ed essenziali per la vita di molte specie, soprattutto di quella umana. Presente in abbondante quantità nel feto, tende a calare nell’età adulta e particolarmente in quella anziana a discapito soprattutto dell’apparato locomotorio. La Natura e la Ricerca Scientifica, ancora una volta unite in splendida sinergia, ci vengono in aiuto...
di Stefano Vinci
L’Uomo è una macchina meravigliosa che non smette di stupirci per la sua complessità ed efficienza.
Uno degli elementi basilari che compongono tale “gioiello” è rappresentato dall’apparato locomotore che, composto da muscoli ed articolazioni, presiede a tutti i nostri movimenti.

Per una serie di motivi, al pari di tutti gli altri organi, anche la struttura ossea e muscolare è soggetta ad ammalarsi e l’Italia, come tutti i paesi industrializzati, conta un cospicuo numero di persone colpite da dolori muscolari e articolari.
Tale patologia si manifesta soprattutto nei soggetti anziani a causa di un processo di usura delle cartilagini che si innesca con l’avanzare dell’età e che, inevitabilmente, provoca dolori e irrigidimento articolare con conseguente riduzione drastica dell’attività fisica. Una sorta di circolo vizioso, dunque, perché la scarsa attività fisica dei soggetti colpiti aggrava, a sua volta, la già compromessa funzione articolare e muscolare...

E così, anche i movimenti più facili e naturali, come abbassarsi, alzarsi o semplicemente camminare, diventano, a volte, un serio problema per coloro che soffrono di tali disturbi che, inoltre, si acutizzano durante la fredda e umida stagione invernale.
Recenti ricerche hanno appurato il ruolo essenziale svolto dal Silicio sia come componente strutturale dei vari tessuti connettivi quali le ossa, la cartilagine, il tessuto del derma e dell’aorta, sia per la funzione che questo minerale esplica nel metabolismo dei mucopolisaccaridi e dei biopolimeri che compongono la sostanza extra cellulare di molti tessuti.


Il Silicio costituisce circa il 27% della crosta terrestre il che lo rende l’elemento naturale più abbondante sulla Terra, secondo solo all’ossigeno; il 40% dei minerali, infatti, contiene Silicio sotto forma di composti.
L’alimentazione-tipo dei nostri giorni è purtroppo carente di Silicio, a differenza delle abitudini alimentari dei nostri antenati che si nutrivano di cibi (gli organi interni, il midollo, la pelle, i tendini e le cartilagini degli animali, i pesci ossei e le piante fibrose - oggi quasi completamente scomparsi dalla nostra tavola) ricchi di Silicio. A tale proposito, i paleontropologi pensano che negli ultimo 100.000 anni la biologia umana non si è evoluta in modo significativo proprio a causa della carenza di Silicio nelle odierne abitudini alimentari.

Il Silicio, anche in tracce, gioca in effetti un ruolo biologico fondamentale e, assieme ad altri elementi, è necessario per la crescita normale di diverse specie.
Nell’organismo umano il Silicio è presente soprattutto nelle ossa, nelle pareti vascolari, nella milza, nei tendini, nei muscoli, nelle ghiandole surrenali, nel pancreas, nel fegato, nei reni, nel cuore, nella tiroide e nel timo.
Studi recenti hanno inoltre dimostrato che il feto dell’uomo è ricco di Silicio; una riserva che gradualmente diminuisce soprattutto con l’avanzare dell’età: oltre l’80% tra la maturità sessuale e la fine della vita.


UN INTERVENTO A SCOPO PREVENTIVO

Vediamo adesso in che modo è possibile intervenire a scopo preventivo e quali sostanze naturali si prestano per le loro peculiarità a reintegrare e a supportare la carenza di Silicio nell’organismo.

Tra queste, l’Equiseto (Equisetum arvense L) è una vera e propria miniera di Silicio. Le sue ceneri ne contengono fino al 90%; conosciuto in fitoterapia per le sue proprietà diuretico-depurative, emostatiche, rimineralizzanti, veniva prescritto sia ai pazienti tubercolotici che agli anemici e ai convalescenti.
Alcuni autori lo consideravano addirittura insostituibile e Galeno affermava che era adatto a cicatrizzare anche le ferite più gravi.

Plinio, a sua volta, notò che «arrestava il sanguinamento dal naso, induceva la minzione e curava le ulcere»; inoltre ne raccomandava il consumo, in forma di insalata di giovani germogli, quale rivitalizzante.
La quantità di Silicio, comunque, varia notevolmente a seconda della specie cui appartiene la pianta. E’ elevata nelle graminacee (ad eccezione del mais), le cui ceneri contengono dal 30 al 60% di SI02, ed è bassa nelle piante contenenti calcio (leguminose) e composti di potassio (patate).
Un’altra pianta ricca di Silicio sono il bambù ed il salice che, ricco di salicina, esplica una spiccata azione antinfiammatoria.


Si spiega, così, il relativo successo in campo terapeutico di prodotti a base di Silicio. I laboratori che si occupano dei suoi derivati, dopo anni di ricerche, hanno selezionato una gamma di composti a base di Silicio che sono altamente assimilabili e che presentano un notevole potere antiossidante oltre ad una significativa biodisponibilità Il monometil silanetriolo (silanol o silicio organico), per esempio, è la forma più conosciuta ed utilizzata di silicio organico in medicina.
Duffaut e il Dr. Janet furono i primi, negli anni ’60, a studiare le proprietà dei silanoli (derivati organici del Silicio, molto ricchi di questo minerale, altamente stabili e ben tollerati a livello cutaneo) i quali sono solubili in acqua, atossici e facilmente assimilati dall’organismo; ristrutturano il collagene e le fibre di elastina, hanno la caratteristica di attraversare l’epidermide ed il derma e di raggiungere la struttura generale del corpo e, infine, possono far da carrier a molecole tradizionalmente utilizzate in terapia, la cui efficacia viene così aumentata.

Louis Pasteur conosceva già il ruolo essenziale del Silicio poi confermato dai lavori di molti scienziati e ricercatori anche recentemente. Alla luce delle tante esperienze, è stato ormai ampiamente dimostrato il suo coinvolgimento quale elemento fondamentale in tutta la struttura di supporto dell’organismo.

Il Silicio, peraltro, è un protettore di macromolecole, quali l’elastina e il collagene, e si ritiene che rivesta un ruolo fondamentale nel processo di reticolazione delle fibre di collagene e nella formazione delle ossa, delle quali favorisce il processo di mineralizzazione; non ultimo, il Silicio è anche coinvolto nel metabolismo cellulare. In forma di silanoli, infine, sembra che possa contrastare la perossidazione lipidica agendo come inibitore dei radicali.

Il Dott. A. Charnot, direttore della ricerca medica in Marocco, ha studiato per diversi anni alcuni pazienti anziani che soffrivano di disordini ostinati e dolorosi dello scheletro e dei muscoli, della sindrome di Paget, nonché di sciatiche persistenti di origine indeterminata. Charnot scoprì che, fornendo un supplemento di gel di Silicio per massaggi, “per uso esterno”, le zone sclerotizzate tendono a scomparire, mentre quelle decalcificate hanno la tendenza a ricalcificarsi entro 3-6 mesi, favorendo anche un importante miglioramento del movimento articolare ed una marcata diminuzione del dolore nella maggioranza dei casi.

Il Silicio, in sostanza, è dunque un potente alleato naturale in grado di ristabilire gli equilibri alterati, ridonando mobilità agli arti e una speranza per il futuro di coloro che sono afflitti da queste patologie.


(30/04/2007)