LA MAGLIA SI MOSTRA IN TUTTA LA SUA “GRANDEZZA”
È L’ANNO DELLE FREDDOLOSE

Ogni anno le passerelle propongono capi fatti anche di lana. A volte questa diventa piccola piccola, quasi impalpabile. A volte si sposta alle estremità per incorniciare un capo, altre si mimetizza con tessuti diversi, e quasi non la si riconosce.
di Barbara Molinario
Quest’anno la maglia si mostra con uno spessore importante. Cappe, maglioni, abiti interi, sciarpe, si costruiscono con lana grossa e ferri grandi che permettono di far vedere la trama, di sentire la pesantezza del filato.

Nell’anno in cui vanno di moda le giacchine corte con le maniche a tre quarti, i maglioni si allungano fino a sotto il sedere, le cappe avvolgono in un caldo abbraccio, gli sciarponi coprono fino al naso, gli scaldamuscoli rinfrancano le fredde membra.

È deliziosa la cappa grigio Jil Sander, che sembra una campana e ha un colletto stretto a coste fino al mento. Ha le maniche a kimono la maglia da sera Gianfranco Ferrè, mentre Marni osa con un verde foglia, per aggredire il più rigido degli inverni con un abito intero tricottato, strizzato in vita da una cinta di vinile, come si addice alle modaiole. Rossella Tarabini per Anna Molinari trafora l’abito beige di lana e angora.

Un giallo canarino ravviva la sciarpa lavorata tutta a diritto da Van Noten, e diventa un bel fiocco gigante se annodata a lato del viso. Ackermann trasforma uno sciarpone grigio rasato, lavorato a coste alle estremità, in una cappa/ golf. Yves Saint Lauret confeziona una sciarpa a coste ad anello e la adagia morbida attorno al collo. Sander propone lo scaldamuscolo da portare sulla scarpa di vernice dal grosso tacco alto. Roberto Cavalli scopre interamente le spalle delle sue donne, in contrasto con la pesantezza del maglione a treccione che c’è sotto.

Franco Ziche fascia le donne nel più classico dei maglioni: collo alto a coste rivoltato due volte e grandi trecce sul corpo e sulle maniche, che terminano a coste come il collo. Mariella Rosati arricchisce il maglioncino, aderentissimo con scollo quadrato, con bottoni doppiopetto tenuti d fibbie. Tangram riscopre la classe d’altri tempi e crea un completo grigio: giacchina avvitata che arriva a mezzo fianco, su una gonna a godet sotto il ginocchio, arricchito da una sciarpa dalle lunghe frange e cappellino decorato da un nastro di velluto, come un copricapo anni venti, il tutto in tinta, naturalmente. Sembra classico il cardigan color tabacco Miu Miu, ma alla fine si scopre che è un body di lana.

Il pull di lana mohair Borbonese color vinaccia ha un ampio e caldo collo, ma anche le maniche corte a palloncino. Sono a sbuffo, invece, le maniche del dolcevita di lana verdone Louis Vuitton, abbinato alla gonna di lana e lurex color rame. Anche i cappotti si arricchiscono con colli di lana grossa, come quello doppiopetto bianco, meraviglioso, di Givenchy.
Se poi non potete proprio fare a meno di un bel berretto il marchio olandese Barts fa per voi. Ne produce davvero di ogni tipo e per tutti.

Le borse meritano un capitolo a parte quest’anno: Brunello Cucinelli la lavora a “chicco di riso” il cachemire color grigio argento e la stringe con una cintura tricolore. Nannini sferruzza una shopping di maglia norvegese bianca, chiusa da coulisse con frange laterali. Ha il doppio fondo chiuso da zip la borsa di maglia rasata con cintura Just Cavalli. Il manico è formato da una catena dorata e la shopping bag Benetton è intessuta con punti diversi, dalle trecce al punto nocciolina. Fendi “scompiglia” la borsa di lana jacquard con un effetto sfrangiato.

La stilista di Houte Couture Sandra Backlund ha intessuto con i ferri delle vere e proprie opere d’arte di maglia. Anelli che si intrecciano e sovrappongono fino a formare un maglione, fiori che si ramificano e crescono fino a diventare mini abiti. In questo caso c’è da chiedersi se sono capi da indossare o solo da guardare.


(27/11/2007)