PAURE SESSUALI E CONTRACCEZIONE
La paura di fare all’amore, per paura di rimanere incinta e l’importanza di essere pronti a ricevere.
di Dott. Maria Rosa Greco. Psicologo clinico e psicoterapeuta della Gestalt
“Non voglio sentire desiderio sessuale verso il mio partner perché se facciamo l’amore ho paura di rimanere incinta”.

Questa è una delle tante motivazioni che mi è capitato di sentire, come psicoterapeuta, nell’ambito di problematiche relative al desiderio sessuale.

Non voglio qui soffermarmi sulle varie cause psicologiche che inducono a negare il desiderio ed il piacere sessuale.
Piuttosto, voglio portare l'attenzione sul tema della contraccezione. Principalmente, essa coinvolge in prima persona la donna (infatti, statisticamente, esistono più metodi contraccettivi per le donne che per gli uomini).

Dal punto di vista psicologico, l’uso di una qualche forma di contraccezione, che può andare dai metodi naturali (temperatura basale, Billings, Ogino Knaus) ai metodi cosiddetti di barriera (diaframma, spirale intrauterina, preservativo) ai metodi ormonali e chimici, è in stretta relazione con la volontà, per una coppia, di coinvolgersi sessualmente in maniera libera e non vincolata all’aspetto procreativo.

Molto spesso la vita sessuale è condizionata, più di altre aree personali, da paure, sensi di colpa, ansie, che minano la libera espressione della vitalità personale.

Tra l’altro, diverse coppie fanno ricorso al coito interrotto per evitare una gravidanza, spesso ignari del fatto che, oltre ad essere un metodo contraccettivo per nulla sicuro, rappresenta uno dei “modi efficaci” per non essere dentro l’esperienza che si sta vivendo. Nel senso che probabilmente, mentre si sta vivendo un rapporto sessuale, che in genere è costituito da fasi di eccitazione progressive, l’uomo porta gran parte della sua attenzione sul riuscire a “scattare fuori” dalla vagina della donna poco prima del punto di massima eccitazione che porterebbe all’orgasmo, e la donna, spesso, non riesce a rilassarsi del tutto e a perdere il controllo mentale in quanto, vigile, attende e cerca di captare i momenti che precedono l’eiaculazione del partner, per essere pronta a respingerlo.

Capita, dunque, che si blocchi, più o meno consapevolmente, il fluire naturale dell’esperienza sessuale che va dalla percezione di sensazioni al provare emozioni, ed esprimere all’esterno un coinvolgimento emotivo (manifestando, ad esempio, i propri desideri sessuali e sperimentando il piacere e l’energia orgasmica), al manifestare sentimenti.

Da questo punto di vista, l’uso di forme contraccettive sicure elimina, quanto meno, l’alibi della paura di una “gravidanza indesiderata” in relazione al vivere in maniera libera la sfera sessuale.

Si può fare più facilmente chiarezza, quindi, sulle reali cause che portano ad evitare, o a non sentire il desiderio ed il piacere sessuale.
Altro aspetto importante legato all’uso di metodi contraccettivi è la possibilità di scegliere consapevolmente, quindi favorire un preciso atto di volontà nella procreazione.
Riflettere su quanto deve essere spiacevole, per un esserino che si sta evolvendo dentro il grembo materno, percepire il messaggio “nascerò per un errore” o sul fatto che, dopo la nascita, si trovi catapultato in un mondo in cui, ad esempio, la madre non riesce a trasformare il suo rifiuto nei confronti della maternità in capacità di amare la nuova vita.

Di contro, la scelta consapevole di una procreazione fa si che la coppia usi i nove mesi dell’attesa per prepararsi e costruire un “nido” accogliente che nutrirà il neonato, sia dal punto di vista fisico che emozionale e psicologico.


Dott.ssa Maria Rosa Greco
Psicologo clinico e psicoterapeuta della Gestalt
e-mail: greco.mariarosa@libero.it
tel. 338/7255800



(25/10/2007)