SICCITA'. EMERGENZA GLOBALE
Nel corso degli ultimi decenni in Italia, così come lungo tutto il bacino Mediterraneo, si sta assistendo ad un aumento di periodi siccitosi, caratterizzati da temperature sempre più elevate e terreni sempre più aridi e sterili. L’assenza di serie politiche governative in ambito ambientale sta favorendo lo sconvolgimento del clima e aumentando i rischi di collasso terrestre.
di Serena de Santis
Dopo l’abbondante pioggia caduta in questo ultimo periodo può sembrare forse illogico affrontare la problematica siccità in Italia. Lungo quasi tutta la penisola ha difatti piovuto cospicuamente, facendo credere sventato per quest’estate il problema mancanza d’acqua. Non dobbiamo dimenticare però che solamente poco tempo fa il ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio era in procinto di chiedere al governo lo stato di crisi, sventato o forse solamente posticipato dalla pioggia miracolosa dei giorni passati.

Le temperature erano infatti arrivate a livelli troppo elevati per il mese di Aprile. Si parlava già di estate anticipata, ricordando e temendo quella terribile del 2003. L’ultimo secco inverno, infatti, ci ha lasciato un’eredità non troppo tranquilla. Il livello di portata del fiume Po, che nel giro di poche settimane ad inizio Aprile si era abbassato terribilmente, ha fatto scattare il campanello di allarme. E non è un allarmismo ingiustificato. In Italia, così come lungo tutto il bacino del Mediterraneo, la crisi idrica è un problema molto più che serio.

I continui sconvolgimenti climatici stanno difatti trasformando questa vasta zona in un’ area tropicale, caratterizzata da eventi siccitosi capaci di causare la desertificazione. Non è un caso se nel golfo di Genova si peschino ultimamente i barracuda e se i parchi di Roma siano ormai colonizzati da piccoli pappagalli. La temperatura terrestre sta aumentando e non mi stanco di sottolineare e ripetere che secondo l’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) organismo scientifico delle Nazioni Unite, in base a precisi dati scientifici, i cambiamenti del clima terrestre globale sarebbero attribuibili principalmente a fattori umani.

Considerando il fatto che per questo autorevole organismo lavorano circa 2500 tra i migliori scienziati ed esperti di tutto il mondo, il margine di errore di valutazione, mi dispiace ammettere, è veramente nullo. Non servono comunque gli scienziati per farci capire che ci stiamo auto-distruggendo. L’aumento di anidride carbonica nell’atmosfera sta incrementando il livello dell’effetto serra. Questo misterioso, ma famosissimo fenomeno climatico, se tenuto a livelli giusti, ci protegge e ci permette di vivere sulla Terra. Minacciato e allargato fa sì che non svolga più correttamente la sua funzione protettrice, ma contrariamente favorisca l’aumento della temperatura globale, comportando i cambiamenti climatici ai quali stiamo assistendo e per i quali ci lamentiamo scioccamente.


Come si può ovviare a questa terribile minaccia? Innanzitutto dovremmo impegnarci tutti per evitare che aumenti il livello di anidride carbonica. Questo ossido si sprigiona tramite molti processi, uno dei tanti è la combustione di combustibili fossili, quali ad esempio il petrolio e i gas naturali. Se si evitasse di usare eccessivamente l’automobile o il motorino, di accendere condizionatori, termosifoni o utensili inutilmente, noi tutti tireremmo sicuramente una boccata d’aria più pulita.

Il problema della siccità segue di pari passo. I cambiamenti climatici sono stati infatti riconosciuti come un fattore chiave che provoca la siccità. Il surriscaldamento della Terra non favorisce di certo la formazione di vapore acqueo e quindi delle piogge, bensì favorisce l’aumento di periodi secchi ed aridi. Oltre al clima si può aggiungere anche l’assenza di un sistema politico ambientale adeguato, quali cause principali dell’emergenza siccità. Servirebbe una vera e propria mano ferma a livello governativo.

Le attività agricole intensive altamente idrofore, i sistemi di irrigazione ad alto consumo e le forti perdite di acqua a causa di sistemi idrici fatiscenti sono, secondo un recente sondaggio effettuato da Legambiente, le cause principali di spreco idrico. Inoltre, quali cause favorevoli per un clima arido, ci sono i così detti furti d’acqua e la presenza delle terribili dighe. I tanti pozzi illegali, circa 30.000 mila solo in Puglia, così come le dighe, che deviano le acque verso terreni poveri e secchi, stanno è il caso di dirlo risucchiando troppa acqua.

Nonostante ai vertici continuino ad affermare che la situazione è sotto controllo, il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, ha difatti affermato che «vedere adesso tutta questa preoccupazione mi sembra un pò esagerato. È tutto sotto controllo e stiamo lavorando bene con la comunità scientifica, i ministeri e le Regioni», di provvedimenti ancora non se ne parla. Speriamo che il "ciel" ci aiuti


(21/05/2007)